Vico Giambattista
Vico Giambattista (Napoli 1668 - 1744)
Filosofo. Dopo gli studi filosofici venne indirizzato dal padre agli studi giuridici.
Nel 1720 pubblicò il De uno universi iuris principio et fine uno, a cui fece seguito il De constantia iurisprudentis, che unitamente alle Notae del 1722 ed alla Sinopsi vennero raccolte nel Diritto universale.
Nel 1725 venne pubblicata la Scienza Nuova prima; nel 1730 seguì la Scienza Nuova seconda e nel 1744 la Scienza Nuova terza, pubblicata poco dopo la sua morte.
Ne la Scienza Nuova (—) si pone in contrasto con le concezioni utilitaristiche e contrattualistiche proprie del giusnaturalismo [vedi], le quali attribuivano la nascita delle istituzioni politiche e giuridiche al bisogno dell’individuo di ricercare la propria felicità ed il proprio benessere.
Nel fenomeno giuridico (—) rinviene la realizzazione storica di un valore assoluto, ossia il punto d’incontro tra un valore universale ed assoluto (la giustizia) ed un elemento particolare e legato alle contingenze storiche (la legge positiva).
È nell’individuale (ossia nella storia) che l’universale (la giustizia) prende forma concreta e veramente reale. La storia è l’unica vera realtà, divina ed umana. La Provvidenza si serve della storia per attuare l’universale.
Ai giusnaturalisti (—) rimprovera di considerare il diritto naturale un diritto derivato dalla ragione, che essi credono eterno ed immutabile, avulso dalla storia, mentre esso è universale ed assoluto, ma non può fare a meno di realizzarsi nella storia e nelle usanze dei vari Stati che mutano e progrediscono.
Filosofo. Dopo gli studi filosofici venne indirizzato dal padre agli studi giuridici.
Nel 1720 pubblicò il De uno universi iuris principio et fine uno, a cui fece seguito il De constantia iurisprudentis, che unitamente alle Notae del 1722 ed alla Sinopsi vennero raccolte nel Diritto universale.
Nel 1725 venne pubblicata la Scienza Nuova prima; nel 1730 seguì la Scienza Nuova seconda e nel 1744 la Scienza Nuova terza, pubblicata poco dopo la sua morte.
Ne la Scienza Nuova (—) si pone in contrasto con le concezioni utilitaristiche e contrattualistiche proprie del giusnaturalismo [vedi], le quali attribuivano la nascita delle istituzioni politiche e giuridiche al bisogno dell’individuo di ricercare la propria felicità ed il proprio benessere.
Nel fenomeno giuridico (—) rinviene la realizzazione storica di un valore assoluto, ossia il punto d’incontro tra un valore universale ed assoluto (la giustizia) ed un elemento particolare e legato alle contingenze storiche (la legge positiva).
È nell’individuale (ossia nella storia) che l’universale (la giustizia) prende forma concreta e veramente reale. La storia è l’unica vera realtà, divina ed umana. La Provvidenza si serve della storia per attuare l’universale.
Ai giusnaturalisti (—) rimprovera di considerare il diritto naturale un diritto derivato dalla ragione, che essi credono eterno ed immutabile, avulso dalla storia, mentre esso è universale ed assoluto, ma non può fare a meno di realizzarsi nella storia e nelle usanze dei vari Stati che mutano e progrediscono.