Università di Venezia
Università di Venezia (Ca’ Foscari)
La nascita dell’(—) è legata all’istituzione, nel 1868, della Scuola superiore di commercio, destinata a costituire un polo per le scienze economiche e commerciali, corrispondente a quello che qualche anno prima era stato creato a Pisa per le lettere e le scienze matematiche. Il progetto prevedeva, accanto allo studio delle discipline economiche e commerciali, anche lo studio delle lingue straniere occidentali e orientali. Nel 1919 tutte le scuole commerciali furono per legge autorizzate ad istituire, in rapporto alle loro concrete possibilità di bilancio, un quarto anno di corso. Si trattò di una riforma di grande importanza volta ad avviare la sezione commerciale verso una struttura di stampo nettamente universitario. Tra il 1923 ed il 1935, sotto l’influenza della riforma Gentile, l’istruzione superiore italiana subì profonde trasformazioni. L’(—) passò, nel 1928, alle dipendenze del ministero dell’educazione nazionale. Dopo il regime fascista e la conclusione della seconda guerra mondiale, l’(—) conobbe un nuovo intenso periodo di attività. Tale nuova fase fu rappresentata da Italo Siciliano, che a partire dal 1953 si batté incessantemente affinché l’ateneo divenisse istituzionalmente “università degli studi”. Ciò produsse un aumento dell’offerta didattica: accanto alla facoltà di scienze economiche e commerciali, nacque il corso di laurea in lingue e letterature orientali. Nel 1979-80 nacque il corso di laurea in storia, volto a creare un preciso rapporto con l’immenso patrimonio artistico, storico e culturale della città. Seguirono il corso di laurea in chimica industriale ed il corso di laurea in pianificazione territoriale ed urbanistica, al fine di dare risposte precise al problema del complesso rapporto con il territorio. Lungo tutto il corso degli anni ’80 vasti settori di indagine furono ulteriormente arricchiti. In questo periodo è aumentata notevolmente la presenza fisica dell’ateneo nella città, grazie all’acquisizione di diversi edifici monumentali (Ca’ Bernardo, Ca’ Bembo, Ca’ Foscarini) e dell’area di San Giobbe, di proprietà del comune, per una migliore articolazione degli insediamenti universitari. Gli anni ‘90 si aprirono con un potenziamento dell’offerta didattica: ai tradizionali corsi di laurea si sono aggiunti diversi diplomi universitari e master.
La nascita dell’(—) è legata all’istituzione, nel 1868, della Scuola superiore di commercio, destinata a costituire un polo per le scienze economiche e commerciali, corrispondente a quello che qualche anno prima era stato creato a Pisa per le lettere e le scienze matematiche. Il progetto prevedeva, accanto allo studio delle discipline economiche e commerciali, anche lo studio delle lingue straniere occidentali e orientali. Nel 1919 tutte le scuole commerciali furono per legge autorizzate ad istituire, in rapporto alle loro concrete possibilità di bilancio, un quarto anno di corso. Si trattò di una riforma di grande importanza volta ad avviare la sezione commerciale verso una struttura di stampo nettamente universitario. Tra il 1923 ed il 1935, sotto l’influenza della riforma Gentile, l’istruzione superiore italiana subì profonde trasformazioni. L’(—) passò, nel 1928, alle dipendenze del ministero dell’educazione nazionale. Dopo il regime fascista e la conclusione della seconda guerra mondiale, l’(—) conobbe un nuovo intenso periodo di attività. Tale nuova fase fu rappresentata da Italo Siciliano, che a partire dal 1953 si batté incessantemente affinché l’ateneo divenisse istituzionalmente “università degli studi”. Ciò produsse un aumento dell’offerta didattica: accanto alla facoltà di scienze economiche e commerciali, nacque il corso di laurea in lingue e letterature orientali. Nel 1979-80 nacque il corso di laurea in storia, volto a creare un preciso rapporto con l’immenso patrimonio artistico, storico e culturale della città. Seguirono il corso di laurea in chimica industriale ed il corso di laurea in pianificazione territoriale ed urbanistica, al fine di dare risposte precise al problema del complesso rapporto con il territorio. Lungo tutto il corso degli anni ’80 vasti settori di indagine furono ulteriormente arricchiti. In questo periodo è aumentata notevolmente la presenza fisica dell’ateneo nella città, grazie all’acquisizione di diversi edifici monumentali (Ca’ Bernardo, Ca’ Bembo, Ca’ Foscarini) e dell’area di San Giobbe, di proprietà del comune, per una migliore articolazione degli insediamenti universitari. Gli anni ‘90 si aprirono con un potenziamento dell’offerta didattica: ai tradizionali corsi di laurea si sono aggiunti diversi diplomi universitari e master.