Templari
Templari
Nel Medioevo era un ordine di monaci cavalieri specializzati nella lotta contro gli infedeli e avente sede nel Palazzo Reale, presso il Tempio di Salomone (da cui il nome).
Tale ordine fu fondato a Gerusalemme nel 1119 da Ugo di Payns, allo scopo di provvedere alla difesa del S. Sepolcro di Gerusalemme, conquistato dalle Crociate [vedi], e salvaguardare l’incolumità dei pellegrini che vi si recavano. Inizialmente dipendente dal patriarca di Gerusalemme, nel 1139 l’ordine si staccò da questi per essere sottoposto alla diretta dipendenza del papa.
La regola dei (—) fu elaborata sulla falsariga di quella dei cistercensi e venne approvata nel concilio di Troyes.
In circa due secoli i (—) diedero vita a strenue battaglie per la difesa dei cristiani. Attraverso i numerosi traffici commerciali giunsero a possedere innumerevoli immobili e grandi ricchezze, che suscitarono l’ingordigia di Filippo IV il Bello di Francia, loro debitore, e di altri sovrani.
Su istigazione di Filippo IV gran parte dei (—) presenti in Francia fu condannata dal Tribunale dell’Inquisizione [vedi Inquisizione] al rogo e alle prigioni (1305), in quanto accusata di eresie e di pratiche contro la fede. I loro beni furono in parte venduti agli ospitalieri ed in parte confiscati.
L’imperatore Federico II di Svevia [vedi] li cacciò dalla Sicilia. Nel 1312 Clemente V dichiarò sciolto l’ordine nel concilio di Vienna.
Nel Medioevo era un ordine di monaci cavalieri specializzati nella lotta contro gli infedeli e avente sede nel Palazzo Reale, presso il Tempio di Salomone (da cui il nome).
Tale ordine fu fondato a Gerusalemme nel 1119 da Ugo di Payns, allo scopo di provvedere alla difesa del S. Sepolcro di Gerusalemme, conquistato dalle Crociate [vedi], e salvaguardare l’incolumità dei pellegrini che vi si recavano. Inizialmente dipendente dal patriarca di Gerusalemme, nel 1139 l’ordine si staccò da questi per essere sottoposto alla diretta dipendenza del papa.
La regola dei (—) fu elaborata sulla falsariga di quella dei cistercensi e venne approvata nel concilio di Troyes.
In circa due secoli i (—) diedero vita a strenue battaglie per la difesa dei cristiani. Attraverso i numerosi traffici commerciali giunsero a possedere innumerevoli immobili e grandi ricchezze, che suscitarono l’ingordigia di Filippo IV il Bello di Francia, loro debitore, e di altri sovrani.
Su istigazione di Filippo IV gran parte dei (—) presenti in Francia fu condannata dal Tribunale dell’Inquisizione [vedi Inquisizione] al rogo e alle prigioni (1305), in quanto accusata di eresie e di pratiche contro la fede. I loro beni furono in parte venduti agli ospitalieri ed in parte confiscati.
L’imperatore Federico II di Svevia [vedi] li cacciò dalla Sicilia. Nel 1312 Clemente V dichiarò sciolto l’ordine nel concilio di Vienna.