Spinoza Baruch
Spinoza Baruch (Amsterdam 1632 - L’Aja 1677)
Filosofo olandese. La sua famiglia, molto nota nella comunità ebraica di Amsterdam, era giunta in Olanda dalla penisola iberica per sfuggire alle persecuzioni antisemite. Nella scuola della comunità studiò l’ebraico e la Bibbia ma ebbe modo di avvicinarsi anche ai filosofi del Rinascimento, a Bacone e a Cartesio [vedi Descartes René].
A causa dell’influenza esercitata da questa nuova cultura, (—) venne staccandosi dal giudaismo e per tale motivo fu scomunicato ed espulso dalla comunità ebraica (1656). Successivamente, si strasferì a Leida e poi a L’Aja.
Pubblicò lo studio Renati Cartesi Principia philosophiae (1663), il Tractatus theologico-politicus (1663), condannato dalla Chiesa cattolica e protestante. Legò, tuttavia il suo nome all’Ethica ordine geometrico demonstrata, pubblicata postuma nel 1677 unitamente al Tractatus politicus (rimasto incompiuto).
Nell’Ethica (—) affermava la sostanziale identificazione della natura con Dio: nulla può esistere fuori di Dio e l’azione di quest’ultimo è inevitabilmente conforme alla natura umana.
Nel Tractatus theologico-politicus il filosofo formulava una teoria dell’obbligazione politica simile a quella elaborata da Hobbes [vedi].
Secondo (—) nello stato di natura le azioni degli individui sono dettate dalla cupidigia e dalla forza, sebbene ciascun uomo aneli ad un’esistenza per quanto possibile serena e scevra dalla paura. Poiché lo stato di natura è insicuro e fondato sul potere e sulla preoccupazione, gli uomini devono accordarsi tra loro per liberarsi dalle insane passioni (rabbia, odio, invidia) e vivere sotto le leggi di una società. È la natura stessa che, guidata dalla ragione, fa comprendere agli uomini l’utilità del patto sociale, attraverso il quale ciascuno trasferisce alla società tutti i suoi poteri.
Diversamente da Hobbes, che affermava la necessità che gli individui trasferissero tutte le loro prerogative ad un governante sovrano, nella concezione di (—) gli uomini trasferiscono queste ultime all’intera società e lo Stato che viene a crearsi è uno Stato democratico, più vicino allo stato naturale.
Filosofo olandese. La sua famiglia, molto nota nella comunità ebraica di Amsterdam, era giunta in Olanda dalla penisola iberica per sfuggire alle persecuzioni antisemite. Nella scuola della comunità studiò l’ebraico e la Bibbia ma ebbe modo di avvicinarsi anche ai filosofi del Rinascimento, a Bacone e a Cartesio [vedi Descartes René].
A causa dell’influenza esercitata da questa nuova cultura, (—) venne staccandosi dal giudaismo e per tale motivo fu scomunicato ed espulso dalla comunità ebraica (1656). Successivamente, si strasferì a Leida e poi a L’Aja.
Pubblicò lo studio Renati Cartesi Principia philosophiae (1663), il Tractatus theologico-politicus (1663), condannato dalla Chiesa cattolica e protestante. Legò, tuttavia il suo nome all’Ethica ordine geometrico demonstrata, pubblicata postuma nel 1677 unitamente al Tractatus politicus (rimasto incompiuto).
Nell’Ethica (—) affermava la sostanziale identificazione della natura con Dio: nulla può esistere fuori di Dio e l’azione di quest’ultimo è inevitabilmente conforme alla natura umana.
Nel Tractatus theologico-politicus il filosofo formulava una teoria dell’obbligazione politica simile a quella elaborata da Hobbes [vedi].
Secondo (—) nello stato di natura le azioni degli individui sono dettate dalla cupidigia e dalla forza, sebbene ciascun uomo aneli ad un’esistenza per quanto possibile serena e scevra dalla paura. Poiché lo stato di natura è insicuro e fondato sul potere e sulla preoccupazione, gli uomini devono accordarsi tra loro per liberarsi dalle insane passioni (rabbia, odio, invidia) e vivere sotto le leggi di una società. È la natura stessa che, guidata dalla ragione, fa comprendere agli uomini l’utilità del patto sociale, attraverso il quale ciascuno trasferisce alla società tutti i suoi poteri.
Diversamente da Hobbes, che affermava la necessità che gli individui trasferissero tutte le loro prerogative ad un governante sovrano, nella concezione di (—) gli uomini trasferiscono queste ultime all’intera società e lo Stato che viene a crearsi è uno Stato democratico, più vicino allo stato naturale.