Scuola storica

Scuola storica

Movimento di pensiero giuridico, originatosi in Germania nel finire del ’700 e la prima metà dell’800, ebbe come proprio ispiratore e massimo teorizzatore F.C. von Savigny [vedi Savigny Friedrich Carl von] e tra i maggiori esponenti G.F. Puchta, Göschen ed Arndts.
Tale movimento ha come nota saliente la concezione del diritto come prodotto della storia dei popoli. Sotto l’influenza culturale del romanticismo, ormai ampiamente diffuso nella società tedesca, la (—) propugnò la necessità di uno studio scientifico del diritto, inteso non come un quid immutabile e universale (come volevano i giusnaturalisti), ma come il prodotto della vita dei popoli e come tale in continua trasformazione ed evoluzione, a ciò indotto dallo spirito popolare (Volkgeist), coscienza sociale che lega tutti i membri della collettività.
In quanto diretta espressione della coscienza giuridica del popolo, il diritto non può, secondo gli esponenti della (—), essere cristallizzato in un codice destinato a durare nel tempo ma nasce e si sviluppa spontaneamente: prima ancora di essere norma giuridica scritta, esso si svolge nell’animo popolare come consuetudine e modus agendi.
Compito del giurista è quello di far emergere dal diritto la coscienza di ogni singolo popolo ed erigere quest’ultima a sistema attraverso l’elaborazione scientifica del diritto.
Da tali premesse la (—) derivò in tema di codificazione l’opinione secondo cui l’attività legislativa ha un’importanza secondaria, dal momento che il legislatore deve esclusivamente badare ad eliminare gli ostacoli che si frappongono allo svolgimento naturale delle istituzioni ed a conferire a queste ultime una veste giuridica, attraverso la pubblica sanzione.
Per la negazione dell’esistenza di valori metastorici nel campo del diritto, per l’assolutizzazione del valore storico di quest’ultimo e per l’accento posto sulla necessità di giungere ad un’elaborazione scientifica del diritto, la scuola subì innumerevoli critiche. Fu, tuttavia, proprio da tali elementi che dalla (—) si originò la pandettistica [vedi], la cui aspirazione era quella di dar vita ad un sistema preciso, in cui il materiale normativo venisse sottoposto ad un processo di astrazione volto alla generalizzazione di categorie e concetti sempre più estesi e comprensivi, veri e propri dogmi giuridici.