Savoia

Savoia

Dinastia fondata nella prima metà del secolo XI da Umberto I Biancamano (980 ca - 1047/1048), feudatario del Regno di Borgogna.
I suoi feudi (in parte concessigli dall’imperatore Corrado II il Salico [vedi] e in parte portatigli in dote dalla moglie) comprendevano le contee del Belley, della Savoia, della Moriana, del Viennese, del Sermorens, di Aosta, di parte del Chiablese. Il figlio Oddone (? - 1057), per effetto del matrimonio con Adelaide figlia di Olderico Manfredi, estese i domini di qua dalle Alpi (marca di Torino e di Ivrea). I successori, entrati in conflitto con l’impero, persero quasi tutti i possedimenti piemontesi, che tornarono alla famiglia con Tommaso I (1189-1223).
Nel secolo XIII furono fatte notevoli conquiste in Piemonte da parte di Tommaso I, Tommaso II e Amedeo IV mentre oltralpe venivano aggiunti agli stati sabaudi il Vaud e la Bresse e la capitale veniva stabilita a Chambéry.
Nel 1285 i territori dei (—) vennero divisi in tre parti: la contea di Savoia, affidata ad Amedeo V il Grande ed ai suoi discendenti; la signoria del Vaud sotto Ludovico I, fratello di Amedeo; la signoria del Piemonte attribuita a Filippo I, nipote di Amedeo.
Nel 1416 Amedeo VIII ottenne dall’imperatore Sigismondo il titolo ducale e la contea di Savoia si trasformò in ducato. Alla sua morte ebbe inizio un lungo periodo di decadenza culminato nel 1536 con la perdita da parte dei (—) della maggior parte dei territori sabaudi, in seguito alla guerra tra Carlo V di Spagna [vedi Carlo V d’Asburgo] e Francesco I di Francia.
Solo nel 1559 con la pace di Cateau Cambrésis la parte maggiore dei territori fu restitui-ta alla dinastia sabauda. Emanuele Filiberto (1553-1580), che può considerarsi il secondo fondatore della Casa, aggiunse ai suoi domini la contea di Tenda e il principato di Oneglia, trasferendo la capitale prima a Vercelli e poi a Torino e dando inizio allo stabile orientamento cisalpino dello Stato sabaudo. Ad Emanuele Filiberto successe Carlo Emanuele I (1580-1630) che acquistò il marchesato di Saluzzo (1601) (cedendo alla Francia le regioni transalpine della Bresse, del Bugey, del Valromey e del paese di Gex).
Con Carlo Emanuele II (1638-1675) iniziò un periodo di sostanziale vassallaggio verso la Francia, dal quale si emancipò Vittorio Amedeo II (1675-1730) che con la pace di Utrecht (1713), ottenne il possesso di tutto il Piemonte e la corona di Sicilia, scambiata nel 1720 con la corona di Sardegna.
Dal 1720 in poi il nome di Regno di Sardegna si sostituì per gli stati sabaudi a quello di ducato di Savoia.
Carlo Emanuele III (1730-1773) spinse il confine orientale del regno fino al Ticino. A lui successero Vittorio Amedeo III (1773-1796) e Carlo Emanuele IV (1796-1802).
La bufera napoleonica ridusse i domini dei sabaudi alla sola Sardegna. Con la restaurazione Vittorio Emanuele I ottenne la restituzione dei suoi Stati.
I possedimenti di Casa (—) assunsero in tal modo la composizione territoriale che conserveranno sino alle guerre del Risorgimento.
Estintosi il ramo diretto con Carlo Felice (1821-1831), salì al trono con Carlo Alberto (1831-1849) il ramo di Carignano. Il figlio di questi, Vittorio Emanuele II (1849-1878) potè assumere nel 1861 il titolo di re d’Italia. Gli successero Umberto I (1878-1900) e Vittorio Emanuele III (1900-1946) che abdicò in favore del figlio Umberto II, costretto dopo il referendum istituzionale e la vittoria repubblicana (2 giugno 1946) a lasciare l’Italia.