Ruggiero II
Ruggiero II (1095 - Palermo 1154)
Re di Sicilia.
Figlio e successore del gran conte di Sicilia Ruggiero I, morto nel 1101. Sotto reggenza fino al 1113, divenne duca di Puglia alla morte del cugino Guglielmo (1127), unificando in tal mondo i possedimenti normanni dell’Italia meridionale. Dovette quindi difendersi da una coalizione guidata da papa Onorio II. Nel 1130 ottenne l’investitura a re di Sicilia, Calabria e Puglia dall’antipapa Anacleto II. Dovette poi affrontare una coalizione formata dal papa, dagli imperatori d’oriente e d’occidente, dal re di Francia e dalle Repubbliche marinare. Nel 1139 ottenne da papa Innocenzo II il riconoscimento del titolo di re di Sicilia. Nel frattempo aveva annesso il principato di Capua e il ducato di Napoli.
Combatté anche in Africa, dove conquistò l’isola di Gerba e Tripoli, e in Oriente, dove conquistò Corfù, minacciando seriamente l’impero bizantino [vedi Bizantino (impero)].
All’interno istituì un governo accentrato e promosse una profonda riforma amministrativa. Nel 1140 promulgò il codice delle Assise di Ariano, valido per tutto il regno senza distinzioni di stirpi, che risente fortemente di influenze romano-giustinanee, bizantine e canoniche; fece redigere un catasto [vedi Defetari], creò un complesso meccanismo burocratico.
Re di Sicilia.
Figlio e successore del gran conte di Sicilia Ruggiero I, morto nel 1101. Sotto reggenza fino al 1113, divenne duca di Puglia alla morte del cugino Guglielmo (1127), unificando in tal mondo i possedimenti normanni dell’Italia meridionale. Dovette quindi difendersi da una coalizione guidata da papa Onorio II. Nel 1130 ottenne l’investitura a re di Sicilia, Calabria e Puglia dall’antipapa Anacleto II. Dovette poi affrontare una coalizione formata dal papa, dagli imperatori d’oriente e d’occidente, dal re di Francia e dalle Repubbliche marinare. Nel 1139 ottenne da papa Innocenzo II il riconoscimento del titolo di re di Sicilia. Nel frattempo aveva annesso il principato di Capua e il ducato di Napoli.
Combatté anche in Africa, dove conquistò l’isola di Gerba e Tripoli, e in Oriente, dove conquistò Corfù, minacciando seriamente l’impero bizantino [vedi Bizantino (impero)].
All’interno istituì un governo accentrato e promosse una profonda riforma amministrativa. Nel 1140 promulgò il codice delle Assise di Ariano, valido per tutto il regno senza distinzioni di stirpi, che risente fortemente di influenze romano-giustinanee, bizantine e canoniche; fece redigere un catasto [vedi Defetari], creò un complesso meccanismo burocratico.