Riforma gregoriana

Riforma gregoriana

Ampio e articolato movimento di riforma operante all’interno della Chiesa cattolica dell’XI secolo. Prende il nome da Papa Gregorio VII [vedi] che ne fu il principale sostenitore, anche se le istanze di rinnovamento spirituale della Chiesa erano già state propugnate da Leone IX (1049-1054) e si prolungheranno sino al concordato di Worms (1122). Le proteste contro il clero corrotto arrivarono soprattutto dai monaci di Cluny, che subito si schierarono a favore del papato riformatore. In Italia furono sostenitori della (—) Romualdo di Ravenna, fondatore dell’eremo dei Camaldoli e Giovanni Gualberto, fondatore dei vallombrosiani.
Il matrimonio e il concubinato dei preti, le ricchezze della Chiesa, la simonia [vedi] erano degenerazioni così diffuse che i fermenti riformatori intorno ai costumi del clero trovarono ampi consensi tra il popolo.
Obiettivi fondamentali della (—) furono, nel vasto programma di moralizzazione, la sottrazione all’impero del diritto di nominare i vertici della gerarchia ecclesiastica [vedi Investiture (lotta per le)] e la riorganizzazione del papato in monarchia, al fine di facilitare il processo di riorganizzazione interna della Chiesa.