Ragion di Stato
Ragion di Stato
Espressione coniata in Italia da monsignor G. Della Casa nel 1547 e posta a fondamento delle teorie che pongono come norma suprema dell’agire politico l’interesse dello Stato.
Le premesse teoriche del principio della (—) si rinvengono agli inizi dello Stato moderno e sono da ascriversi alle riflessioni politiche di N. Machiavelli [vedi] nel Principe, che partono dal presupposto che la sicurezza dello Stato è un’esigenza prioritaria ed i governanti, pur di assicurarlo, possono essere costretti a violare qualsiasi norma morale, giuridica o politica.
La teoria della (—) ben si inseriva nella fase dell’assolutismo [vedi] in cui i sovrani avevano come compito fondamentale quello di affermare, anche con l’uso spregiudicato della violenza, la propria autorità sui vari centri di potere esistenti nei loro territori.
Nel corso dell’800 e del ’900 tale teoria ha inaugurato in Germania il filone politico detto “dottrina dello Stato-potenza”, i cui eredi si raccolgono attorno alla scuola americana del realismo politico.
Secondo l’orientamento di tale scuola, la tutela della sicurezza esterna dello Stato ha importanza prioritaria, in mancanza di valide ed alternative strutture sovranazionali.
Espressione coniata in Italia da monsignor G. Della Casa nel 1547 e posta a fondamento delle teorie che pongono come norma suprema dell’agire politico l’interesse dello Stato.
Le premesse teoriche del principio della (—) si rinvengono agli inizi dello Stato moderno e sono da ascriversi alle riflessioni politiche di N. Machiavelli [vedi] nel Principe, che partono dal presupposto che la sicurezza dello Stato è un’esigenza prioritaria ed i governanti, pur di assicurarlo, possono essere costretti a violare qualsiasi norma morale, giuridica o politica.
La teoria della (—) ben si inseriva nella fase dell’assolutismo [vedi] in cui i sovrani avevano come compito fondamentale quello di affermare, anche con l’uso spregiudicato della violenza, la propria autorità sui vari centri di potere esistenti nei loro territori.
Nel corso dell’800 e del ’900 tale teoria ha inaugurato in Germania il filone politico detto “dottrina dello Stato-potenza”, i cui eredi si raccolgono attorno alla scuola americana del realismo politico.
Secondo l’orientamento di tale scuola, la tutela della sicurezza esterna dello Stato ha importanza prioritaria, in mancanza di valide ed alternative strutture sovranazionali.