Quinque compilationes antiquae
Quinque compilationes antiquae
Con tale definizione si fa riferimento a cinque collezioni che denotano, complessivamente, il crescente interesse avutosi per le codificazioni del diritto canonico a partire dal XII secolo.
La prima collezione, intitolata Breviarum Extravagantium, fu composta tra il 1188 ed il 1191 da Bernardo da Pavia e raccoglieva tutte le decretali [vedi] posteriori al Decreto di Graziano [vedi Decretum (magistri) Gratiani].
In tale raccolta per la prima volta fu attuata l’articolazione sistematica in 5 libri, adottata poi da tutte le compilazioni successive. Ciascun libro, dedicato ad una materia, risulta diviso in titoli, indicati con una rubrica e ciascun titolo è suddiviso in capitoli.
Allo scopo di facilitare il ricordo della materia affrontata in ciascun libro, fu affrontato un versetto mnemonico introduttivo: “iudex, iudicium, clerus, connubia, crimen”.
La seconda compilazione fu opera di Giovanni di Galles e raccolse le decretali emanate dai pontefici Clemente III (1187-1191) e Celestino III (1191-1198).
La terza, promulgata intorno al 1210 da papa Innocenzo III [vedi] raccoglieva le decretali da lui emanate tra il 1198 e il 1210. Tale raccolta ebbe carattere ufficiale e venne inviata anche ai professori dell’università bolognese, affinché venisse utilizzata e studiata nei processi e nelle scuole.
La quarta fu compilata da un autore ignoto (ma alcuni l’attribuiscono a Giovanni Teutonico) tra il 1216 e il 1220. Comprende le decretali di Innocenzo III emanate negli anni 1210-1216.
La quinta fu promulgata da papa Onorio III nel 1226 e raccolse le decretali di tale pontefice. Anch’essa ebbe carattere ufficiale e fu inviata alle università di Bologna e di Parigi affinché venisse utilizzata nei tribunali e studiata nelle scuole.
Il metodo poco preciso con cui il materiale era stato inserito sotto ciascun titolo, le difficoltà tecniche di controllare una per una le norme, allo scopo di accertare che nessuna di esse fosse stata abrogata da altre più recenti e la vastità del materiale raccolto indussero Gregorio IX, succeduto nel 1227 a Onorio III, a concepire una nuova collezione, più agevole e precisa.
Nel 1230, dunque, egli conferì al suo cappellano, Raimondo di Penyafort, l’incarico di dare vita ad una nuova compilazione in cui si ovviasse agli inconvenienti delle Quinque compilationes, le quali furono perciò dette antiquae con riferimento alla nuova che era in preparazione e che vide la luce il 5 settembre 1234 col titolo di Decretales Gregorii IX, anche detta nell’uso Liber extra [vedi].
Con tale definizione si fa riferimento a cinque collezioni che denotano, complessivamente, il crescente interesse avutosi per le codificazioni del diritto canonico a partire dal XII secolo.
La prima collezione, intitolata Breviarum Extravagantium, fu composta tra il 1188 ed il 1191 da Bernardo da Pavia e raccoglieva tutte le decretali [vedi] posteriori al Decreto di Graziano [vedi Decretum (magistri) Gratiani].
In tale raccolta per la prima volta fu attuata l’articolazione sistematica in 5 libri, adottata poi da tutte le compilazioni successive. Ciascun libro, dedicato ad una materia, risulta diviso in titoli, indicati con una rubrica e ciascun titolo è suddiviso in capitoli.
Allo scopo di facilitare il ricordo della materia affrontata in ciascun libro, fu affrontato un versetto mnemonico introduttivo: “iudex, iudicium, clerus, connubia, crimen”.
La seconda compilazione fu opera di Giovanni di Galles e raccolse le decretali emanate dai pontefici Clemente III (1187-1191) e Celestino III (1191-1198).
La terza, promulgata intorno al 1210 da papa Innocenzo III [vedi] raccoglieva le decretali da lui emanate tra il 1198 e il 1210. Tale raccolta ebbe carattere ufficiale e venne inviata anche ai professori dell’università bolognese, affinché venisse utilizzata e studiata nei processi e nelle scuole.
La quarta fu compilata da un autore ignoto (ma alcuni l’attribuiscono a Giovanni Teutonico) tra il 1216 e il 1220. Comprende le decretali di Innocenzo III emanate negli anni 1210-1216.
La quinta fu promulgata da papa Onorio III nel 1226 e raccolse le decretali di tale pontefice. Anch’essa ebbe carattere ufficiale e fu inviata alle università di Bologna e di Parigi affinché venisse utilizzata nei tribunali e studiata nelle scuole.
Il metodo poco preciso con cui il materiale era stato inserito sotto ciascun titolo, le difficoltà tecniche di controllare una per una le norme, allo scopo di accertare che nessuna di esse fosse stata abrogata da altre più recenti e la vastità del materiale raccolto indussero Gregorio IX, succeduto nel 1227 a Onorio III, a concepire una nuova collezione, più agevole e precisa.
Nel 1230, dunque, egli conferì al suo cappellano, Raimondo di Penyafort, l’incarico di dare vita ad una nuova compilazione in cui si ovviasse agli inconvenienti delle Quinque compilationes, le quali furono perciò dette antiquae con riferimento alla nuova che era in preparazione e che vide la luce il 5 settembre 1234 col titolo di Decretales Gregorii IX, anche detta nell’uso Liber extra [vedi].