Quaestiones ac monita
Quaestiones ac monita
Compilazione dell’XI secolo dovuta ai giuristi della scuola di Pavia [vedi], che prende il nome dalle locuzioni “quaestio de lege Romana” e “Recordare”.
Risulta costituita da un insieme eterogeneo e disordinato di note formulate a scopo pratico, in cui sono trattate diverse materie già disciplinate dal diritto romano (dalle Istituzioni e dalle Novelle) e dal diritto longobardo (leggi di sovrani germanici che, tuttavia, non vanno oltre Ottone I di Sassonia il Grande [vedi] e la sua costituzione sul duello del 967.
Nelle intenzioni dell’anonimo autore (forse un ecclesiastico, dato il richiamo che vi si fa al diritto divino ed alla patristica), i vari diritti sono posti l’uno accanto all’altro senza problemi di interpretazione o di gerarchia delle fonti.
Le (—) si collocano senza dubbio in un’epoca in cui la conoscenza del diritto romano era alquanto vaga ed i metodi scolastici venivano utilizzati solo a scopo di esposizione schematica e di enumerazione di casi.
Compilazione dell’XI secolo dovuta ai giuristi della scuola di Pavia [vedi], che prende il nome dalle locuzioni “quaestio de lege Romana” e “Recordare”.
Risulta costituita da un insieme eterogeneo e disordinato di note formulate a scopo pratico, in cui sono trattate diverse materie già disciplinate dal diritto romano (dalle Istituzioni e dalle Novelle) e dal diritto longobardo (leggi di sovrani germanici che, tuttavia, non vanno oltre Ottone I di Sassonia il Grande [vedi] e la sua costituzione sul duello del 967.
Nelle intenzioni dell’anonimo autore (forse un ecclesiastico, dato il richiamo che vi si fa al diritto divino ed alla patristica), i vari diritti sono posti l’uno accanto all’altro senza problemi di interpretazione o di gerarchia delle fonti.
Le (—) si collocano senza dubbio in un’epoca in cui la conoscenza del diritto romano era alquanto vaga ed i metodi scolastici venivano utilizzati solo a scopo di esposizione schematica e di enumerazione di casi.