Partecipanze

Partecipanze

Consorzi di origine medievale esistenti in vari luoghi dell’Emilia. Esse trassero origine da alcune concessioni a carattere enfiteutico fatte dal vescovo di Bologna e dall’Abate di Nonantola alle popolazioni di alcuni comuni agricoli. In virtù delle (—) vennero a tali popolazioni attribuite delle terre allo scopo di migliorarle (ad meliorandum) e di ripartirle fra gli abitanti.
Nelle (—) il godimento collettivo dei diritti si poneva come elemento costitutivo del comune [vedi Comune medievale]: i capi del comune erano anche i capi della partecipanza.
Per lungo tempo i discendenti (originari) delle antiche famiglie che per secoli avevano fatto parte del comune si opposero al fatto che i nuovi cittadini (fumanti) entrassero a fare parte delle periodiche ripartizioni, dando origine ad annose controversie. Nel 1750 Benedetto XIV concesse ai fumanti l’ammissione al comune ma una sentenza della magistratura pontificia li escluse dalla partecipanza che, quindi, si staccò definitivamente dal comune.
Le ultime divisioni di terre furono fatte nella partecipanza di Cento (Ferrara) e di Piave (Bologna) nel 1918 e nel 1919.