Ottone I di Sassonia il Grande

Ottone I di Sassonia il Grande (912-973)

Re di Germania (936) e imperatore del Sacro romano impero [vedi] (962).
Divenuto re alla morte del padre Enrico I, domò la ribellione dei fratelli Tangmaro e Enrico, sottrasse alla Francia la Lotaringia [vedi] e consolidò l’unità dello Stato. Ridusse la Borgogna sotto la sua influenza, in Francia fece da arbitro tra Carolingi [vedi] e Robertingi, promosse l’espansione verso l’oriente, attraverso l’opera di evangelizzazione. Sottomise gli Ungari, riaffermò la sovranità del re di Germania sulla Boemia, rese tributaria la Polonia.
Intervenne in Italia nel 951, sottomettendo il re Berengario II, e facendosi proclamare re. L’anno successivo lasciò il regno in vassallaggio allo stesso Berengario. Ridiscese in Italia nel 962, ottenendo dal papa la corona imperiale, ricostituendo in tal modo l’impero, che da quel momento resterà legato al regno germanico. Successivamente fece prigioniero Berengario che, nel frattempo, si era ribellato.
(—) cercò di frenare la dissoluzione dell’impero attraverso l’istituzione dei vescovi-conti, ed impose il suo controllo sull’elezione del pontefice (Privilegium Othonis, 962). Fece eleggere papa Leone VIII (963), esercitando, in tal modo, la sua supremazia rispetto alle fazioni locali. Nei confronti dell’impero d’oriente, dopo aver tentato di escludere i bizantini dall’Italia, riuscì a combinare il matrimonio (972) tra suo figlio Ottone [vedi Ottone II] e la principessa bizantina Teofano.