Muratori Ludovico Antonio
Muratori Ludovico Antonio (Vignola 1672 - Modena 1750)
Storico, giurista ed erudito italiano. Sacerdote, divenne prefetto della Biblioteca Ambrosiana di Milano e della Estense di Modena. Come storico si occupò del primo Medioevo, ordinando una monumentale raccolta di fonti (Rerum italicarum scriptores, 28 volumi tra il 1723 e il 1751). Nelle Antiquitates italicae Medii Aevi (6 volumi tra il 1738 e il 1742) discusse 75 dissertationes sui più vari problemi della vita medioevale, documentate da un numero considerevole di carte pubbliche e private. Tra il 1744 e il 1749 scrisse gli Annali d’Italia.
Si può considerare il fondatore della storiografia moderna su basi documentarie. L’opera di (—) invita infatti al contatto diretto con le fonti e si contrappose alla storiografia che dava giudizi di valore sul Medioevo senza averne studiate le fonti. La “riscoperta” del Medioevo fatta da (—) troverà fertili sviluppi nel clima della cultura romantica.
Tra le opere giuridiche: De codice carolino sive de novo legum codice instituendo (1726, ma inedito fino al 1935) e Dei difetti della giurisprudenza (1742). Nella prima propose la formazione di un nuovo testo legislativo, nella seconda criticò severamente lo stato di incertezza del mondo giuridico e forense dell’epoca.
Storico, giurista ed erudito italiano. Sacerdote, divenne prefetto della Biblioteca Ambrosiana di Milano e della Estense di Modena. Come storico si occupò del primo Medioevo, ordinando una monumentale raccolta di fonti (Rerum italicarum scriptores, 28 volumi tra il 1723 e il 1751). Nelle Antiquitates italicae Medii Aevi (6 volumi tra il 1738 e il 1742) discusse 75 dissertationes sui più vari problemi della vita medioevale, documentate da un numero considerevole di carte pubbliche e private. Tra il 1744 e il 1749 scrisse gli Annali d’Italia.
Si può considerare il fondatore della storiografia moderna su basi documentarie. L’opera di (—) invita infatti al contatto diretto con le fonti e si contrappose alla storiografia che dava giudizi di valore sul Medioevo senza averne studiate le fonti. La “riscoperta” del Medioevo fatta da (—) troverà fertili sviluppi nel clima della cultura romantica.
Tra le opere giuridiche: De codice carolino sive de novo legum codice instituendo (1726, ma inedito fino al 1935) e Dei difetti della giurisprudenza (1742). Nella prima propose la formazione di un nuovo testo legislativo, nella seconda criticò severamente lo stato di incertezza del mondo giuridico e forense dell’epoca.