Lex romana Wisigothorum
Lex romana Wisigothorum
Complesso di norme personali regolanti i rapporti tra Romani all’interno del regno dei Visigoti. La (—) fu emanata nel 506 dal re Alarico II [vedi], per cui è nota anche come Breviarium Alarici. Si tratta di una raccolta di costituzioni (leges), alcune delle quali già presenti nel Codice Teodosiano [vedi], cui sono affiancate opere dottrinali (iura), quali le Istituzioni di Gaio [vedi], alcuni frammenti delle sentenze di Paolo [vedi] nonché alcuni estratti del Codice Gregoriano [vedi] e del Codice Ermogeniano [vedi].
I testi raccolti, ad eccezione delle Istituzioni di Gaio, sono accompagnati da un’interpretatio, ossia da una chiarificazione dei testi utilizzati.
Tutto il diritto romano anteriore è abrogato dalla (—): dinanzi ai comites non si può invocare che essa. In realtà il regime dei contratti, il diritto successorio, le regole procedurali ivi contemplati sono diritto romano puro. Allo stesso modo nel campo del diritto penale, le persone di alto rango (honestiores) sono condannate ad ammende più forti. Quelle di rango inferiore (inferiores) sono condannate a pene afflittive più gravi.
La (—) si caratterizza per il carattere precettivo imposto dalla volontà del rex. Il suo dato distintivo è nell’autorità di un re che si fa legislatore per il suo regno, elevando a dignità di legge una raccolta di leges e iura già esistente.
La (—) fu abrogata nel 645 dalla Lex Wisigothorum [vedi], ma mantenne la sua autorità fino al XII secolo, soprattutto nel regno franco, come strumento di conoscenza e di studio delle fonti romane.
Complesso di norme personali regolanti i rapporti tra Romani all’interno del regno dei Visigoti. La (—) fu emanata nel 506 dal re Alarico II [vedi], per cui è nota anche come Breviarium Alarici. Si tratta di una raccolta di costituzioni (leges), alcune delle quali già presenti nel Codice Teodosiano [vedi], cui sono affiancate opere dottrinali (iura), quali le Istituzioni di Gaio [vedi], alcuni frammenti delle sentenze di Paolo [vedi] nonché alcuni estratti del Codice Gregoriano [vedi] e del Codice Ermogeniano [vedi].
I testi raccolti, ad eccezione delle Istituzioni di Gaio, sono accompagnati da un’interpretatio, ossia da una chiarificazione dei testi utilizzati.
Tutto il diritto romano anteriore è abrogato dalla (—): dinanzi ai comites non si può invocare che essa. In realtà il regime dei contratti, il diritto successorio, le regole procedurali ivi contemplati sono diritto romano puro. Allo stesso modo nel campo del diritto penale, le persone di alto rango (honestiores) sono condannate ad ammende più forti. Quelle di rango inferiore (inferiores) sono condannate a pene afflittive più gravi.
La (—) si caratterizza per il carattere precettivo imposto dalla volontà del rex. Il suo dato distintivo è nell’autorità di un re che si fa legislatore per il suo regno, elevando a dignità di legge una raccolta di leges e iura già esistente.
La (—) fu abrogata nel 645 dalla Lex Wisigothorum [vedi], ma mantenne la sua autorità fino al XII secolo, soprattutto nel regno franco, come strumento di conoscenza e di studio delle fonti romane.