Lex romana Burgundionum
Lex romana Burgundionum
Complesso di norme personali risalenti all’inizio del VI secolo, regolanti i rapporti tra i Romani all’interno del regno dei Burgundi [vedi]. La sua data non è accertata: fu promulgata, secondo alcuni, tra il 500 e il 517, secondo altri tra il 517 e il 533. In ogni caso si tratta di una raccolta di leges e di iura di origine privata elevata a dignità di legge dall’autorità del re.
Essa condivide tale caratteristica con la Lex romana Wisigothorum [vedi], con la quale è accomunata dalla stessa logica: condurre la popolazione romana, nella lotta contro i Franchi [vedi], dalla parte dell’autorità regia. La (—) non incontrò grande favore presso la popolazione romana, che le preferì la Lex dei Visigoti. A differenza di quest’ultima, i testi non vennero riprodotti integralmente ma assemblati in un codice organico diviso in 46 libri. Gli estensori hanno utilizzato il testo del Codice Teodosiano [vedi], delle opere di Gaio [vedi], di Paolo [vedi], estratti dal Codice Gregoriano [vedi] e dal Codice Ermogeniano [vedi]. Tali fonti sono state riassunte nel tentativo di farne una sintesi modernizzata.
La (—) è d’altronde vicina alla Lex Burgundionum [vedi] e ne segue parzialmente il piano: i primi 36 titoli hanno lo stesso ordine.
Complesso di norme personali risalenti all’inizio del VI secolo, regolanti i rapporti tra i Romani all’interno del regno dei Burgundi [vedi]. La sua data non è accertata: fu promulgata, secondo alcuni, tra il 500 e il 517, secondo altri tra il 517 e il 533. In ogni caso si tratta di una raccolta di leges e di iura di origine privata elevata a dignità di legge dall’autorità del re.
Essa condivide tale caratteristica con la Lex romana Wisigothorum [vedi], con la quale è accomunata dalla stessa logica: condurre la popolazione romana, nella lotta contro i Franchi [vedi], dalla parte dell’autorità regia. La (—) non incontrò grande favore presso la popolazione romana, che le preferì la Lex dei Visigoti. A differenza di quest’ultima, i testi non vennero riprodotti integralmente ma assemblati in un codice organico diviso in 46 libri. Gli estensori hanno utilizzato il testo del Codice Teodosiano [vedi], delle opere di Gaio [vedi], di Paolo [vedi], estratti dal Codice Gregoriano [vedi] e dal Codice Ermogeniano [vedi]. Tali fonti sono state riassunte nel tentativo di farne una sintesi modernizzata.
La (—) è d’altronde vicina alla Lex Burgundionum [vedi] e ne segue parzialmente il piano: i primi 36 titoli hanno lo stesso ordine.