Ius novissimum
Ius novissimum
Periodo della storia della Chiesa e della sua produzione legislativa, collocato dalla dottrina tra il Concilio di Trento [vedi] (1545-1563) e il Codex iuris canonici [vedi Codice di diritto canonico].
Dopo la formazione del Corpus iuris canonici [vedi] non furono fatte altre collezioni comprensive delle fonti legislative della Chiesa.
Assunse invece rilevanza l’opera dei concili ecumenici [vedi concilio ecumenico] quale fonte principale di produzione legislativa.
Da questo punto di vista il Concilio più importante è stato quello di Trento, che fu indetto da papa Paolo III nel 1542 e si chiuse nel 1563 sotto il pontificato di Pio IV.
I decreti emanati (quasi tutti di grande rilievo) furono raccolti sotto il titolo di “Canones et decreta sacrosancti aecumenici concilii tridentini” e successivamente (1564) pubblicati da Pio V il quale statuì essere di esclusiva competenza del pontefice la risoluzione dei casi dubbi nel campo dell’interpretazione dei canoni conciliari. Tale competenza fu attribuita poi al Collegio dei cardinali da Sisto V il quale costituì la Sacra congregazione del concilio, di recente divenuta Congregazione per il clero.
Va sottolineato che, fino all’emanazione nel 1917 del Codice di diritto canonico, i canoni del Concilio di Trento hanno costituito, dopo il Corpus iuris canonici, la più importante fonte del diritto recente della Chiesa.
Periodo della storia della Chiesa e della sua produzione legislativa, collocato dalla dottrina tra il Concilio di Trento [vedi] (1545-1563) e il Codex iuris canonici [vedi Codice di diritto canonico].
Dopo la formazione del Corpus iuris canonici [vedi] non furono fatte altre collezioni comprensive delle fonti legislative della Chiesa.
Assunse invece rilevanza l’opera dei concili ecumenici [vedi concilio ecumenico] quale fonte principale di produzione legislativa.
Da questo punto di vista il Concilio più importante è stato quello di Trento, che fu indetto da papa Paolo III nel 1542 e si chiuse nel 1563 sotto il pontificato di Pio IV.
I decreti emanati (quasi tutti di grande rilievo) furono raccolti sotto il titolo di “Canones et decreta sacrosancti aecumenici concilii tridentini” e successivamente (1564) pubblicati da Pio V il quale statuì essere di esclusiva competenza del pontefice la risoluzione dei casi dubbi nel campo dell’interpretazione dei canoni conciliari. Tale competenza fu attribuita poi al Collegio dei cardinali da Sisto V il quale costituì la Sacra congregazione del concilio, di recente divenuta Congregazione per il clero.
Va sottolineato che, fino all’emanazione nel 1917 del Codice di diritto canonico, i canoni del Concilio di Trento hanno costituito, dopo il Corpus iuris canonici, la più importante fonte del diritto recente della Chiesa.