Isidoro di Siviglia
Isidoro di Siviglia (Cartagena 560 ca - Siviglia 636)
Vescovo e dottore della Chiesa. Assunse la cattedra episcopale di Siviglia nel 600. Particolarmente rilevante fu la sua opera di conversione al cattolicesimo dei Visigoti [vedi]. Scrisse non solo opere teologiche che, sia pure non improntate ad una originalità di pensiero gli valsero la fama di maggiore erudito dei suoi tempi, ma soprattutto le Etimologiae [vedi], pubblicate nel 636 dai suoi discepoli. Trattasi di un’opera enciclopedica in 20 libri, che godette di enorme fama tra gli studiosi di diritto medievale, poiché in essa rinvennero ampia materia di interesse: soprattutto, un compendio di dialettica (nei primi 3 libri) e un trattato sulla successione delle leggi nel tempo (libro V), accompagnato da una breve storia della giurisprudenza.
Vescovo e dottore della Chiesa. Assunse la cattedra episcopale di Siviglia nel 600. Particolarmente rilevante fu la sua opera di conversione al cattolicesimo dei Visigoti [vedi]. Scrisse non solo opere teologiche che, sia pure non improntate ad una originalità di pensiero gli valsero la fama di maggiore erudito dei suoi tempi, ma soprattutto le Etimologiae [vedi], pubblicate nel 636 dai suoi discepoli. Trattasi di un’opera enciclopedica in 20 libri, che godette di enorme fama tra gli studiosi di diritto medievale, poiché in essa rinvennero ampia materia di interesse: soprattutto, un compendio di dialettica (nei primi 3 libri) e un trattato sulla successione delle leggi nel tempo (libro V), accompagnato da una breve storia della giurisprudenza.