Gregorio I Magno

Gregorio I Magno (Roma 540 - 604)

Papa dal 590. Con notevole fermezza seppe trattare con i barbari, attuando con Franchi [vedi], Visigoti [vedi] e Angli [vedi] amichevoli relazioni. Liberò Roma dall’invasione dei Longobardi [vedi], convertendoli al cattolicesimo con l’aiuto di Teodolinda. Attuò una vigile difesa del primato della Chiesa di Roma e provvide al riordinamento amministrativo del patrimonio ecclesiastico.
A (—) si deve la formulazione della teoria ministeriale dell’impero e delle monarchie. In una famosa lettera inviata all’imperatore d’oriente Maurizio e a suo figlio Teodosio, egli sostiene che l’unica giustificazione possibile del potere temporale è rappresentata dalla protezione che esso deve accordare alla pace e alla fede, in modo da assicurare ai domini politici ed alla Chiesa la via della salvezza. L’imperatore ed i sovrani sono semplici ministri di Dio. Tutti i regni terreni sono al servizio del regno dei cieli, dal quale hanno ricevuto di potere bene operare e provvedere a realizzare la volontà divina. Poiché la pace della Chiesa e dello Stato sono intimamente connesse e l’ordine politico si confonde con quello morale, primario compito dell’imperatore è la repressione del peccato e degli empi.