Giurisdizionalismo

Giurisdizionalismo

Corrente politico-filosofica, sorta nel secolo XV, che prevedeva l’assoggettamento della Chiesa allo Stato.
In particolare, tale ingerenza si estrinsecava nella rivendicazione da parte del sovrano del diritto di proteggere la Chiesa e di intervenire nel suo ordinamento interno, nonché nel potere di assoggettare ad imposizione fiscale o addirittura di incamerare i beni ecclesiastici.
Il (—), dunque, tende a riaffermare la superiorità del potere statale su quello ecclesiastico, attraverso una penetrante ingerenza del primo nelle materie di spettanza del secondo.
Nella Germania del Settecento il (—) ebbe una sua teorizzazione nell’opera De statu ecclesiae, scritta nel 1763 dal vescovo di Treviri Johann von Hontheim e da questi pubblicata con lo pseudonimo di Febronio [vedi Febronianismo].
In Italia, le teorie giurisdizionaliste furono diffuse nel XVIII secolo soprattutto ad opera del ministro Tanucci [vedi Tanucci Bernardo] nel Regno di Napoli, di Leopoldo di Toscana e dell’imperatore Giuseppe II. Si parlò allora di tanuccismo, leopoldismo e giuseppismo [vedi Giuseppismo].
Tale concezione ebbe il suo fondamento nel gallicanesimo [vedi], ossia nelle posizioni assunte dai difensori delle libertà della Chiesa francese e nelle lotte tra papato e Corti rinascimentali che toccarono il loro apice nel corso del secolo XVI.