Gesuiti

Gesuiti

Ordine religioso, noto anche come Compagnia di Gesù, fondato a Parigi nel 1534 da S. Ignazio di Loyola, da S. Francesco Saverio e da Pietro Lefèvre, allo scopo di difendere la Chiesa cattolica dalle minacce provenienti dalla Riforma protestante [vedi], diffondere il Cristianesimo e combattere le eresie. In breve tempo i (—) divennero un vero e proprio esercito del papa, impegnato nelle più delicate vicende della cristianità.
L’ordine ottenne l’approvazione di papa Paolo III il 27 novembre 1540 con bolla [vedi] Regimini militantis ecclesiae. Caratteristica peculiare dei (—) fu una ferrea disciplina imposta ai membri, i quali dovevano cieca obbedienza ai superiori e all’autorità papale in particolare. A capo della Compagnia vi era un generale nominato a vita, dotato di poteri assoluti e incontestabili in campo amministrativo e giurisdizionale. Per la potenza raggiunta ed il prevalere su altri poteri della Chiesa fu definito il papa nero. Prove severissime erano previste per i membri, ai quali veniva imposto di reprimere qualsiasi sentimento, anche il più naturale. Essi si distinguevano in novizi (sottoposti per un periodo di due anni a complessi esercizi spirituali), scolastici (istruiti per diventare insegnanti nelle scuole dell’ordine), coadiutori (legati ai voti di obbedienza, povertà e castità) e professi.
Attraverso la predicazione e l’insegnamento, rivolto specialmente alle classi più elevate, la Compagnia si diffuse in Spagna, Portogallo, Francia, Italia, America del sud, raggiungendo il massimo grado di espansione nel secolo XVIII e giungendo a dominare anche nelle corti di parecchi Stati europei.
Fu con l’intensificarsi dell’intervento dello Stato settecentesco nella sfera ecclesiastica e con l’inasprirsi della politica accentratrice dei sovrani illuminati [vedi Illuminismo] che l’attività dei (—) venne posta al centro di crescenti sospetti, soprattutto per le sue inframmettenze in tutti i campi, per la sua opposizione ad ogni mutamento in senso liberale e per le sue speculazioni commerciali. Nel 1759 questo clima di sospetto e di ostracismo si tradusse nel sequestro dei beni e nell’espulsione dei (—) dal Portogallo; nel 1762 fu la volta della Francia, ove i sentimenti antigesuiti si erano sviluppati nell’ambito delle controversie sul gallicanesimo [vedi]; nel 1767 fu la Spagna a seguire l’esempio e via via anche altri Paesi provvidero alla loro espulsione. Nel 1773 papa Clemente XIV (1769-1774) dispose lo scioglimento della Compagnia di Gesù con la bolla Redemptor noster. I (—) si rifugiarono, allora, in Paesi non cattolici, attendendo il momento per risorgere. Ciò avvenne nel 1814, quando Pio VII (1800-1823) con la bolla Sollecitudo omnium ristabilì la Compagnia in tutti gli Stati cattolici. In seguito furono nuovamente espulsi da vari luoghi, ma sempre riuscirono a riconquistare le posizioni perdute.