Fides
Fides (Fede, fiducia)
Vincolo di carattere squisitamente etico intercorrente, nel diritto romano dell’età repubblicana, tra il soggetto che affrancava uno schiavo (patronus) e lo schiavo affrancato (libertus). In particolare, detto vincolo fiduciario comportava l’instaurazione di un rapporto bilaterale per cui il patronus era obbligato a proteggere (sia dal punto di vista economico che sotto il profilo più propriamente personale), il liberto che rimaneva sostanzialmente sottoposto al patronus medesimo.
Il tessuto sociale repubblicano era profondamente caratterizzato dalla consolidazione dei rapporti tra patrono e liberto; infatti, il sistema clientelare costituiva il fondamento dell’organizzazione politica romana, in quanto la potenza economica e, di conseguenza, la forza politica dei notabili patrizi erano sostanzialmente basate sulla rilevanza del rispettivo seguito di clienti.
Rientrava parimenti nel concetto di (—) il vincolo che legava i magistrati al Senato e allo Stato.
Nell’alto Medioevo la (—) era alla base dello speciale vincolo personale che legava ogni uomo all’imperatore e ogni vassallo [vedi] al proprio signore. A partire dal secolo IX, l’imperatore fondò l’unità politica del proprio regno sul giuramento di obbedienza e fedeltà (leudesamium) che ciascun uomo doveva prestare al compimento del dodicesimo anno di età e che portava ad una sottomissione senza riserve alle volontà del sovrano. Infrangere tale giuramento voleva dire diventare spergiuro, con le gravi pene religiose e criminali connesse [vedi anche Fidelitas].
Vincolo di carattere squisitamente etico intercorrente, nel diritto romano dell’età repubblicana, tra il soggetto che affrancava uno schiavo (patronus) e lo schiavo affrancato (libertus). In particolare, detto vincolo fiduciario comportava l’instaurazione di un rapporto bilaterale per cui il patronus era obbligato a proteggere (sia dal punto di vista economico che sotto il profilo più propriamente personale), il liberto che rimaneva sostanzialmente sottoposto al patronus medesimo.
Il tessuto sociale repubblicano era profondamente caratterizzato dalla consolidazione dei rapporti tra patrono e liberto; infatti, il sistema clientelare costituiva il fondamento dell’organizzazione politica romana, in quanto la potenza economica e, di conseguenza, la forza politica dei notabili patrizi erano sostanzialmente basate sulla rilevanza del rispettivo seguito di clienti.
Rientrava parimenti nel concetto di (—) il vincolo che legava i magistrati al Senato e allo Stato.
Nell’alto Medioevo la (—) era alla base dello speciale vincolo personale che legava ogni uomo all’imperatore e ogni vassallo [vedi] al proprio signore. A partire dal secolo IX, l’imperatore fondò l’unità politica del proprio regno sul giuramento di obbedienza e fedeltà (leudesamium) che ciascun uomo doveva prestare al compimento del dodicesimo anno di età e che portava ad una sottomissione senza riserve alle volontà del sovrano. Infrangere tale giuramento voleva dire diventare spergiuro, con le gravi pene religiose e criminali connesse [vedi anche Fidelitas].