Federico II di Svevia

Federico II di Svevia (Jesi 1194 - Castel Fiorentino, Lucera 1250)

Figlio di Enrico VI e di Costanza d’Altavilla e nipote di Federico I di Hohenstanfen [vedi]. Nel 1208 assunse il governo effettivo del Regno di Sicilia e Puglia. Fu eletto re di Germania nel 1215 e nel 1220 venne consacrato imperatore dal pontefice Onorio III. In virtù dell’impegno assunto con papa Gregorio IX, si recò in Terrasanta per partecipare ad una Crociata [vedi Crociate]. Al ritorno riconquistò il regno meridionale, che nel frattempo gli era stato sottratto dal papa e stipulò con questi nel 1230 la pace di S. Germano.
Combattè contro i comuni [vedi Comune medievale] riuniti in una seconda lega lombarda [vedi], la quale venne sconfitta a Cortenuova nel 1237. Il pontefice convocò a Roma un concilio per deporlo dal trono ma Enzo, figlio di (—), arrestò i prelati francesi che sulle navi di Genova si avviavano al concilio. Il nuovo Papa Innocenzo IV [vedi] indisse allora un nuovo concilio a Lione, nel quale l’imperatore fu dichiarato decaduto dal potere. In seguito gli vennero contrapposti in Germania Enrico Raspe e Guglielmo d’Olanda. Venne sconfitto dai comuni nel 1248 e l’anno successivo suo figlio Enzo fu vinto e fatto prigioniero dai Bolognesi.
(—) fu uomo di enorme cultura e grande legislatore. Dedicò le maggiori cure al Regno di Sicilia, ove creò una splendida capitale a Palermo. Fondò l’Università di Napoli [vedi] (1224) e promulgò le celebri Costituzioni melfitane [vedi Liber Augustalis] ispirate ad una politica di accentramento del potere. Incentivò il commercio e le arti, circondandosi di ministri dotti ed insigni, tra i quali Pier delle Vigne e Goffredo di Viterbo.