Federalismo
Federalismo
Dottrina politica sostenuta da giuristi e filosofi a partire dal secolo XVIII che propugna una organizzazione di Stati al fine di abolire le barriere doganali e militari fra gli stessi ma lasciando loro, contemporaneamente, una certa autonomia.
Nel modello federalista il potere politico è costituzionalmente ripartito tra uno Stato federale e gli Stati membri (cantoni, Lander, etc.,).
Le diverse entità politiche sono in posizione di equiordinazione delle funzioni sancite dalla Costituzione federale anche se, in definitiva, lo Stato federale gode di una posizione costituzionale preferenziale.
Una soluzione federalista venne sostenuta durante il Risorgimento da Vincenzo Gioberti, Cesare Balbo e Massimo D’Azeglio in campo cattolico-liberale.
Attualmente, in Italia, il (—) amministrativo ha costituito il baricentro ideologico della L. 1997 n. 59 (cd. riforma Bassanini) che prevede, infatti, il conferimento alle Regioni (e agli altri enti locali) di una serie di funzioni strategiche fino ad oggi gestite dall’apparato centrale, fatte salve quelle che risultano espressamente ritagliate in favore dello Stato (ordine pubblico, difesa, giustizia, moneta etc.).
Dottrina politica sostenuta da giuristi e filosofi a partire dal secolo XVIII che propugna una organizzazione di Stati al fine di abolire le barriere doganali e militari fra gli stessi ma lasciando loro, contemporaneamente, una certa autonomia.
Nel modello federalista il potere politico è costituzionalmente ripartito tra uno Stato federale e gli Stati membri (cantoni, Lander, etc.,).
Le diverse entità politiche sono in posizione di equiordinazione delle funzioni sancite dalla Costituzione federale anche se, in definitiva, lo Stato federale gode di una posizione costituzionale preferenziale.
Una soluzione federalista venne sostenuta durante il Risorgimento da Vincenzo Gioberti, Cesare Balbo e Massimo D’Azeglio in campo cattolico-liberale.
Attualmente, in Italia, il (—) amministrativo ha costituito il baricentro ideologico della L. 1997 n. 59 (cd. riforma Bassanini) che prevede, infatti, il conferimento alle Regioni (e agli altri enti locali) di una serie di funzioni strategiche fino ad oggi gestite dall’apparato centrale, fatte salve quelle che risultano espressamente ritagliate in favore dello Stato (ordine pubblico, difesa, giustizia, moneta etc.).