Editto di Teodorico
Editto di Teodorico
L’Edictum Theodorici regis Italiae venne elaborato tra i primissimi anni del secolo VI e il 524. Per lungo tempo l’(—) è stato attribuito a Teodorico [vedi] re degli Ostrogoti [vedi].
Negli ultimi decenni sono stati sollevati parecchi e fondati dubbi sulla paternità e sulla data di questa raccolta legislativa: la maggior parte degli studiosi appare ormai concorde, tuttavia, nell’attribuirla a Teodorico II (435-466), e quindi al regno visigotico [vedi Visigoti] della Gallia.
L’(—) consiste in una raccolta di fonti di diritto romano adattata ad un ordinamento barbarico. Nel tentativo di superare la concezione barbarica della personalità della legge [vedi], esso fu vincolante sia per la popolazione di origine germanica, sia per quella di origine romana.
L’(—) si compone di 154 capitoli che raccolgono leges (costituzioni imperiali) e iura (massime giurisprudenziali). Tra le prime figurano principalmente il Codice Teodosiano [vedi], esclusi quello Gregoriano [vedi Codice Gregoriano] e quello Ermogeniano [vedi Codice Ermogeniano] e alcune Novelle post-teodosiane (di Antemio, Maiorano e Valentiniano). Tra i secondi figurano soprattutto i frammenti delle Sententiae di Paolo [vedi Pauli Sententiae].
L’Edictum Theodorici regis Italiae venne elaborato tra i primissimi anni del secolo VI e il 524. Per lungo tempo l’(—) è stato attribuito a Teodorico [vedi] re degli Ostrogoti [vedi].
Negli ultimi decenni sono stati sollevati parecchi e fondati dubbi sulla paternità e sulla data di questa raccolta legislativa: la maggior parte degli studiosi appare ormai concorde, tuttavia, nell’attribuirla a Teodorico II (435-466), e quindi al regno visigotico [vedi Visigoti] della Gallia.
L’(—) consiste in una raccolta di fonti di diritto romano adattata ad un ordinamento barbarico. Nel tentativo di superare la concezione barbarica della personalità della legge [vedi], esso fu vincolante sia per la popolazione di origine germanica, sia per quella di origine romana.
L’(—) si compone di 154 capitoli che raccolgono leges (costituzioni imperiali) e iura (massime giurisprudenziali). Tra le prime figurano principalmente il Codice Teodosiano [vedi], esclusi quello Gregoriano [vedi Codice Gregoriano] e quello Ermogeniano [vedi Codice Ermogeniano] e alcune Novelle post-teodosiane (di Antemio, Maiorano e Valentiniano). Tra i secondi figurano soprattutto i frammenti delle Sententiae di Paolo [vedi Pauli Sententiae].