Dieta

Dieta

Assemblea, riunione di popolo nel medioevo per affrontare e risolvere i grandi affari dello Stato, quali, ad esempio, l’elezione di re ed imperatori.
• (—) di Besançon
Si tenne in questa città della Francia centrorientale nel 1157 la famosa (—) imperiale, nella quale la nobiltà si oppose energicamente all’idea di un dominio feudale del pontefice e si espresse a favore dei diritti sovrani dell’impero su qualsiasi reddito.
• (—) di Magonza
Convocata da Federico II di Svevia [vedi] nel 1235 per suggellare la pace generale con i principi dell’impero (turbati dalla politica accentratrice del sovrano), garantendo ad essi i diritti possessori sui feudi, ma contemporaneamente sancendo la supremazia dell’impero. In tale occasione fu elaborata una legge imperiale, la prima trasmessaci anche in lingua tedesca, e superiore per importanza a tutte le precedenti costituzioni imperiali, la quale confermava la competenza dell’imperatore ad emanare disposizioni in materia di dazi, di imposte di transito, di monetazione ed affidava l’esercizio di tali diritti ai principi, che assunsero in tal modo il ruolo di fiduciari del sovrano. La legge emanata nella (—) conferì, inoltre, un migliore assetto al Tribunale dell’impero, creando una apposita cancelleria al tribunale palatino, la cui direzione venne affidata ad un notaio.
• (—) di Roncaglia
La prima (—) fu convocata da Federico I Barbarossa [vedi Federico I di Hohenstaufen] nei campi della provincia di Piacenza, presso il Po, nel 1154 e vietò le guerre fra i comuni [vedi comune medievale] lombardi. La seconda (—), sempre presieduta dal Barbarossa, si tenne l’11 novembre 1158. In essa venne elaborata una complessa serie di costituzioni feudali sulle regalie [vedi] ossia sui diritti spettanti all’Impero. Alla compilazione di tutta l’opera legislativa parteciparono per la prima volta dotti giureconsulti, tra cui anche quattro maestri di diritto romano della scuola di Bologna [vedi Quattro dottori]: Bulgaro, Martino, Iacopo e Ugo, i quali stabilirono che agli imperatori, come successori dei Cesari, spettava la piena sovranità sui comuni italiani. Da qui la rivendicazione immediata da parte dell’imperatore del diritto d’investitura dei poteri ai consoli [vedi Console] e ai podestà [vedi], di amministrare la giustizia, d’imporre tributi e coniare moneta.Vennero, inoltre, annullate tutte le cessioni fatte ai comuni e le conquiste fatte sui feudatari, nonché le cessioni e i frazionamenti dei feudi.
• (—) di Worms
Nell’829 Ludovico il Pio [vedi] distribuì il territorio del suo impero ai figli Lotario [vedi Lotario I], Pipino, Ludovico il Germanico [vedi] e Carlo il Calvo [vedi Carlo II il Calvo].
Nel 1076 Enrico IV, in risposta alla scomunica comminatagli da Gregorio VII, fece dichiarare quest’ultimo decaduto dal pontificato per indegnità.
Nel 1521 Carlo V d’Asburgo [vedi] emanò un editto col quale il riformatore protestante tedesco Martin Lutero venne messo al bando dall’impero.