Consultatio veteris cuiusdam iurisconsulti
Consultatio veteris cuiusdam iurisconsulti
Tale titolo fu attribuito dal Cuiacio [vedi Cuiacio Jacopo], al quale si deve la prima edizione integrale dell’opera, nel 1577, sulla base di un manoscritto che non ci è pervenuto.
La (—) è una collezione di pareri formulati e raccolti da un ignoto giurista (probabilmente un provenzale della fine del V secolo d.C.) e rivolti ad un avvocato. L’opera non si limita a risolvere casi concreti ma, accompagnandole da brevi disquisizioni teoriche, configura talvolta fattispecie astratte. I testi utilizzati dall’anonimo giurista sono le Pauli Sententiae [vedi], il Codice Gregoriano [vedi], il Codice Teodosiano [vedi] ed il Codice Ermogeniano [vedi], riportati integralmente.
Tale titolo fu attribuito dal Cuiacio [vedi Cuiacio Jacopo], al quale si deve la prima edizione integrale dell’opera, nel 1577, sulla base di un manoscritto che non ci è pervenuto.
La (—) è una collezione di pareri formulati e raccolti da un ignoto giurista (probabilmente un provenzale della fine del V secolo d.C.) e rivolti ad un avvocato. L’opera non si limita a risolvere casi concreti ma, accompagnandole da brevi disquisizioni teoriche, configura talvolta fattispecie astratte. I testi utilizzati dall’anonimo giurista sono le Pauli Sententiae [vedi], il Codice Gregoriano [vedi], il Codice Teodosiano [vedi] ed il Codice Ermogeniano [vedi], riportati integralmente.