Congresso di Vienna
Congresso di Vienna (1814-1815)
Vi parteciparono le maggiori potenze europee, allo scopo di conferire un nuovo assetto territoriale e politico al continente, dopo la caduta di Napoleone Bonaparte [vedi Bonaparte Napoleone].
Il (—) ebbe inizio il primo novembre 1814 e si concluse il 9 giugno 1815. Vi parteciparono Metternich, Talleyrand, Wellington, il principe di Hardenberg e Guglielmo di Humboldt.
L’Inghilterra ampliò il proprio impero coloniale, grazie all’annessione dell’Hannover; La Francia venne restituita ai Borbone; la Russia ebbe una parte della Polonia, ossia il Granducato di Varsavia; alla Prussia fu annessa la Prussia renana; alla Danimarca furono annessi l’Holstein ed il Lauenburg ed al regno di Svezia fu unita la Norvegia; vennero istituiti la Confederazione germanica, composta di trentanove Stati, la Confederazione svizzera ed il regno dei Paesi Bassi.
Gli Stati italiani furono restituiti agli antichi principi. Più precisamente, il regno di Sardegna venne accresciuto della Liguria con Genova e restituito a Vittorio Emanuele I; venne istituito il regno Lombardo-Veneto e posto sotto il dominio dell’Austria; i ducati di Parma e Piacenza [vedi Parma e Piacenza (ducato di)] furono assegnati a Maria Luisa d’Austria e posti sotto la tutela austriaca; i ducati di Modena, Reggio e Mirandola [vedi Modena e Reggio (ducato di)] furono restituiti a Francesco IV d’Asburgo-Este e quello di Lucca a Maria Luisa d’Austria; il Granducato di Toscana, a cui si aggiunsero Piombino e lo Stato dei Presidi, fu sottoposto alla dinastia di casa Lorena, legata all’Austria; il principato di Massa e Carrara venne assegnato a Maria Beatrice d’Este; il Regno delle due Sicilie veniva ricomposto ad unità sotto Ferdinando IV di Borbone, che assumeva il titolo di Ferdinando I [vedi Ferdinando I di Borbone] ed infine lo Stato pontificio [vedi] riebbe sotto PioVII i suoi antichi confini, ma gli furono sottratti Avignone ed il contado Venassino.
La “restaurazione” fu garantita attraverso la cd. Santa Alleanza tra Prussia, Russia e Austria, che di fatto si pose come uno strumento di polizia internazionale che aveva il compito di spegnere sul nascere qualunque focolaio di rivolta in Europa ed impedire il ripetersi di un nuovo evento rivoluzionario pari a quello francese del 1789 [vedi Rivoluzione francese].
L’assetto delineato dal (—) resse per diversi decenni (almeno fino al 1848), anche se in questo periodo non mancarono moti rivoluzionari (1820-21 e 1830), che tuttavia furono bloccati dall’intervento delle forze militari della Santa Alleanza.
Vi parteciparono le maggiori potenze europee, allo scopo di conferire un nuovo assetto territoriale e politico al continente, dopo la caduta di Napoleone Bonaparte [vedi Bonaparte Napoleone].
Il (—) ebbe inizio il primo novembre 1814 e si concluse il 9 giugno 1815. Vi parteciparono Metternich, Talleyrand, Wellington, il principe di Hardenberg e Guglielmo di Humboldt.
L’Inghilterra ampliò il proprio impero coloniale, grazie all’annessione dell’Hannover; La Francia venne restituita ai Borbone; la Russia ebbe una parte della Polonia, ossia il Granducato di Varsavia; alla Prussia fu annessa la Prussia renana; alla Danimarca furono annessi l’Holstein ed il Lauenburg ed al regno di Svezia fu unita la Norvegia; vennero istituiti la Confederazione germanica, composta di trentanove Stati, la Confederazione svizzera ed il regno dei Paesi Bassi.
Gli Stati italiani furono restituiti agli antichi principi. Più precisamente, il regno di Sardegna venne accresciuto della Liguria con Genova e restituito a Vittorio Emanuele I; venne istituito il regno Lombardo-Veneto e posto sotto il dominio dell’Austria; i ducati di Parma e Piacenza [vedi Parma e Piacenza (ducato di)] furono assegnati a Maria Luisa d’Austria e posti sotto la tutela austriaca; i ducati di Modena, Reggio e Mirandola [vedi Modena e Reggio (ducato di)] furono restituiti a Francesco IV d’Asburgo-Este e quello di Lucca a Maria Luisa d’Austria; il Granducato di Toscana, a cui si aggiunsero Piombino e lo Stato dei Presidi, fu sottoposto alla dinastia di casa Lorena, legata all’Austria; il principato di Massa e Carrara venne assegnato a Maria Beatrice d’Este; il Regno delle due Sicilie veniva ricomposto ad unità sotto Ferdinando IV di Borbone, che assumeva il titolo di Ferdinando I [vedi Ferdinando I di Borbone] ed infine lo Stato pontificio [vedi] riebbe sotto PioVII i suoi antichi confini, ma gli furono sottratti Avignone ed il contado Venassino.
La “restaurazione” fu garantita attraverso la cd. Santa Alleanza tra Prussia, Russia e Austria, che di fatto si pose come uno strumento di polizia internazionale che aveva il compito di spegnere sul nascere qualunque focolaio di rivolta in Europa ed impedire il ripetersi di un nuovo evento rivoluzionario pari a quello francese del 1789 [vedi Rivoluzione francese].
L’assetto delineato dal (—) resse per diversi decenni (almeno fino al 1848), anche se in questo periodo non mancarono moti rivoluzionari (1820-21 e 1830), che tuttavia furono bloccati dall’intervento delle forze militari della Santa Alleanza.