Comes
Comes (Compagno; Conte)
Nel diritto romano era l’accompagnatore e il consigliere dei magistrati inviati nelle provincie, oppure il consigliere di re e imperatori.
Nel diritto germanico e soprattutto durante l’impero carolingio [vedi Carolingi], era il più importante funzionario dell’amministrazione locale, posto a capo di un distretto, la contea, che divenne poi ereditario.
L’imperatore sceglieva liberamente i (—) tra i giovani appartenenti alle antiche famiglie aristocratiche dei Franchi [vedi] ed educati alla Corte regia. All’atto della sua nomina, il (—) prestava giuramento di fedeltà all’imperatore, diventando suo vassallo [vedi] e poteva in qualunque momento essere revocato.
Al (—) di solito non veniva corrisposto del danaro da parte dell’imperatore in cambio dei servigi resi, ma spesso gli venivano attribuite delle terre in beneficio. A partire dal IX secolo, gli vennero concessi dei monasteri, allo scopo di permettergli di percepire le rendite. Il (—) riceveva, inoltre, un terzo delle ammende regie ed una ammenda di 15 soldi in caso di inosservanza ai suoi ordini.
Alla fine di ogni anno i (—) di tutte le Contee avevano l’obbligo di riunirsi in una conventio generalis e di fornire all’imperatore un rendiconto generale della propria amminisrazione.
Nel diritto romano era l’accompagnatore e il consigliere dei magistrati inviati nelle provincie, oppure il consigliere di re e imperatori.
Nel diritto germanico e soprattutto durante l’impero carolingio [vedi Carolingi], era il più importante funzionario dell’amministrazione locale, posto a capo di un distretto, la contea, che divenne poi ereditario.
L’imperatore sceglieva liberamente i (—) tra i giovani appartenenti alle antiche famiglie aristocratiche dei Franchi [vedi] ed educati alla Corte regia. All’atto della sua nomina, il (—) prestava giuramento di fedeltà all’imperatore, diventando suo vassallo [vedi] e poteva in qualunque momento essere revocato.
Al (—) di solito non veniva corrisposto del danaro da parte dell’imperatore in cambio dei servigi resi, ma spesso gli venivano attribuite delle terre in beneficio. A partire dal IX secolo, gli vennero concessi dei monasteri, allo scopo di permettergli di percepire le rendite. Il (—) riceveva, inoltre, un terzo delle ammende regie ed una ammenda di 15 soldi in caso di inosservanza ai suoi ordini.
Alla fine di ogni anno i (—) di tutte le Contee avevano l’obbligo di riunirsi in una conventio generalis e di fornire all’imperatore un rendiconto generale della propria amminisrazione.