Codice Teodosiano
Codice Teodosiano
Il (—) costituì l’ideale continuazione del Codice Gregoriano [vedi] e del Codice Ermogeniano [vedi] ed inaugurò la serie delle codificazioni tardo-romane.
Voluto dall’imperatore Teodosio II (401-450) e pubblicato il 15 febbraio del 438 d.C. nella parte orientale dell’impero, il (—) fu adottato dall’imperatore d’Occidente Valentiniano III e, a partire dal 1° gennaio del 439 d.C. entrò in vigore in tutto l’impero.
L’opera, strutturata sulla falsariga dei due codici innanzi menzionati, che a loro volta si ispiravano alle raccolte classiche di giurisprudenza chiamate Digesta, constava di 16 libri, ciascuno dei quali si divideva in un certo numero di titoli; ogni titolo era dedicato, a sua volta, alla trattazione di una data materia e delle relative costituzioni imperiali, enumerate secondo un ordine cronologico.
Il (—) costituì l’ideale continuazione del Codice Gregoriano [vedi] e del Codice Ermogeniano [vedi] ed inaugurò la serie delle codificazioni tardo-romane.
Voluto dall’imperatore Teodosio II (401-450) e pubblicato il 15 febbraio del 438 d.C. nella parte orientale dell’impero, il (—) fu adottato dall’imperatore d’Occidente Valentiniano III e, a partire dal 1° gennaio del 439 d.C. entrò in vigore in tutto l’impero.
L’opera, strutturata sulla falsariga dei due codici innanzi menzionati, che a loro volta si ispiravano alle raccolte classiche di giurisprudenza chiamate Digesta, constava di 16 libri, ciascuno dei quali si divideva in un certo numero di titoli; ogni titolo era dedicato, a sua volta, alla trattazione di una data materia e delle relative costituzioni imperiali, enumerate secondo un ordine cronologico.