Cartesianesimo (o Cartesianismo)

Cartesianesimo (o Cartesianismo)

Filosofia elaborata dai seguaci di Cartesio [vedi Descartes René] nel secolo XVII sul problema del rapporto tra spirito e materia.
Capisaldi della dottrina di Cartesio cui il (—) fece riferimento per accettarla o confutarla furono: il carattere originario del dubbio come autoevidenza del soggetto pensante e origine di ogni altra evidenza; la preesistenza delle idee al pensiero, quali unici oggetti di una conoscenza immediata (cogito, ergo sum); l’universalità e assolutezza della ragione che, partendo dal dubbio e avvalendosi delle idee, può giungere a carpire ogni verità; la subordinazione alla ragione da parte dell’esperienza, che rivela la sua efficacia solo nei casi in cui si conforma alla ragione; il dualismo tra sostanza spirituale (pensiero) e sostanza estesa (materia), in virtù del quale ciascuna soggiace ad una propria legge: quella della libertà per la sostanza spirituale e quella del meccanicismo per la sostanza estesa.
In Italia il razionalismo cartesiano produsse i suoi influssi soprattutto nel meridione, anche se le maggiori critiche ad esso furono formulate dal napoletano Giambattista Vico [vedi Vico Giambattista].
I maggiori rappresentanti del (—) furono Nicolas De Malebranche, Leibniz [vedi Leibniz Gottfried Wilhelm von] e Spinoza [vedi Spinoza Baruch].