Carroccio

Carroccio

Grande carro a quattro ruote tirato da buoi o cavalli, adoperato inizialmente dal vescovo, che con esso mandava a riscuotere le decime [vedi Decima] dai contribuenti. Portava quindi le insegne del vescovo, un altare e una campana, per avvertire i tributari.
Con l’avvento dei comuni [vedi Comune medievale] e il passaggio della giurisdizione dal vescovo ai cittadini, le insegne furono cambiate e si collocarono sul (—) insieme all’altare.
In tempo di battaglia, il (—) veniva portato sul campo ed utilizzato come punto di riferimento dai cittadini combattenti e dai feriti. Dal (—) il vescovo benediceva le truppe e i trombettieri davano segnali. Esso veniva considerato simbolo del comune ed era difeso contro gli attacchi nemici da un corpo scelto di combattenti. In tempo di pace veniva collocato in chiesa.
L’istituzione del (—) come simbolo delle lotte e dell’autonomia cittadina viene attribuita all’arcivescovo di Milano Ariberto da Intimiano (974 ca-1045), il quale per primo l’utilizzò in battaglia contro i suoi vassalli [vedi Vassallo], che pretendevano l’ereditarietà dei feudi minori. Dalla Lombardia, l’uso del (—) si estese poi a tutti gli altri comuni dell’Italia settentrionale e della Toscana.