Capitano del popolo

Capitano del popolo

Figura di vertice del comune [vedi Comune medievale], apparsa verso la metà del XIII secolo, quando i cittadini, dando vita al comune del “popolo”, decisero di armarsi e proteggere la libertà dei comuni dalle lotte tra le fazioni e dai tentativi dei nobili di conquistare il dominio delle città.
Il (—) era un magistrato eletto dai cittadini con il compito di tenere una guardia armata, di fornire armi al popolo e di difendere il podestà [vedi] durante le lotte politiche.
Il (—) veniva eletto dal popolo per un breve periodo di sei mesi o un anno ed era spesso scelto tra i forestieri, per bilanciare l’azione del podestà, anch’esso elettivo, ma spesso portato a favorire maggiormente gli interessi della più consolidata classe borghese.
Egli aveva sostanzialmente gli stessi poteri normativi, militari, fiscali, amministrativi e giurisdizionali del podestà ed era assistito sia da un ristretto consiglio di ‘anziani’, che provvedeva ad eleggerlo e poi a collaborare con lui, sostenendone le iniziative, sia da una grande assemblea popolare (congregatio populi), costituita dai membri delle corporazioni [vedi] e delle società armate, che si riuniva per deliberare sulle questioni più importanti del Comune e per prendere cognizione delle decisioni del (—), del Consiglio maggiore [vedi] e del Consiglio minore [vedi]