Britannica
Britannica [collectio]
Raccolta di decretali [vedi] pontificie, chiamata Britannica perché l’unico manoscritto che la contiene è conservato a Londra, ma quasi certamente fu composta a Roma. La datazione è incerta. A lungo si è pensato di collocarla intorno al 1090, dal momento che l’ultimo pontefice di cui la collezione riproduce decretali è Urbano II (1088-1099), di cui pare non sia stata utilizzata alcuna lettera posteriore al 1089. Studi recenti, tuttavia, considerano possibile che l’opera abbia seguito di parecchi anni il 1089. Sembra, comunque, improbabile che sia anteriore al 1095, dal momento che incorpora un passo del prologo alla Panormia [vedi ] di Ivone di Chartres [vedi], scritta appunto tra il 1094 e il 1095.
La (—) contiene ben 93 frammenti estrapolati dal Digestum vetus, citati con la precisa indicazione del numero del libro e del titolo in cui sono contenuti e riguardanti soprattutto la schiavitù e la libertà, il matrimonio, il diritto di famiglia, i contratti ed i delitti.
Il testo originario ha palesemente subìto aggiunte: quelle di un frammento del Digestum Novum ed uno dell’Infortiatum [vedi] risalgono quasi certamente ai primi anni del secolo XII.
Raccolta di decretali [vedi] pontificie, chiamata Britannica perché l’unico manoscritto che la contiene è conservato a Londra, ma quasi certamente fu composta a Roma. La datazione è incerta. A lungo si è pensato di collocarla intorno al 1090, dal momento che l’ultimo pontefice di cui la collezione riproduce decretali è Urbano II (1088-1099), di cui pare non sia stata utilizzata alcuna lettera posteriore al 1089. Studi recenti, tuttavia, considerano possibile che l’opera abbia seguito di parecchi anni il 1089. Sembra, comunque, improbabile che sia anteriore al 1095, dal momento che incorpora un passo del prologo alla Panormia [vedi ] di Ivone di Chartres [vedi], scritta appunto tra il 1094 e il 1095.
La (—) contiene ben 93 frammenti estrapolati dal Digestum vetus, citati con la precisa indicazione del numero del libro e del titolo in cui sono contenuti e riguardanti soprattutto la schiavitù e la libertà, il matrimonio, il diritto di famiglia, i contratti ed i delitti.
Il testo originario ha palesemente subìto aggiunte: quelle di un frammento del Digestum Novum ed uno dell’Infortiatum [vedi] risalgono quasi certamente ai primi anni del secolo XII.