Bonaparte Napoleone
Bonaparte Napoleone (Ajaccio, Corsica 1769 - Sant’Elena 1821)
Nacque da Carlo e da Maria Letizia Ramolino.
All’età di dieci anni entrò nell’Accademia militare di Brienne. Nell’autunno del 1784 venne trasferito alla scuola militare di Parigi e l’anno successivo venne nominato luogotenente d’Artiglieria. Dopo aver trascorso a Marsiglia una vita di stenti insieme alla propria famiglia, riuscì a fare carriera col suo reggimento. Conquistò i gradi di capitano, di colonnello e di generale di brigata.
Partecipò alla prima campagna in Italia nel 1794 agli ordini del generale Massena, trovando l’armata in uno stato di estrema miseria. Per un certo periodo restò in disparte a causa di intrighi e sospetti formulati nei suoi confronti dagli ambienti del Direttorio [vedi ].
Nel 1795 ottenne il comando della guarnigione di Parigi e, pur essendo corso riuscì, grazie alle doti dimostrate in battaglia contro i nemici della Convenzione, a guidare l’esercito d’Italia.
Qui sconfisse più volte Austriaci e Piemontesi e ben presto riuscì ad occupare l’intera Lombardia, spingendosi addirittura in Austria, poco distante da Vienna.
Nel 1798 con la spedizione d’Egitto conquistò Alessandria, e l’intero Egitto (battaglia delle Piramidi); quindi volse alla conquista della vicina Siria. Qui lasciò il comando della spedizione al generale Kleber e tornò in Francia.
Nel 1799, abolito il Direttorio, si fece proclamare Primo Console per un decennio.
Nel 1800 condusse una nuova brillante campagna in Italia, riportando numerose vittorie, tra cui famosa è quella di Marengo.
Nel 1804 fu proclamato imperatore. L’anno successivo assunse a Milano anche la corona del Regno Italico.
Durante il periodo dell’impero combatté contro la coalizione di Russia, Inghilterra, Austria e regno di Napoli. La Francia subì una clamorosa sconfitta vedendo la propria flotta, unitamente a quella spagnola, sgominata dalla flotta inglese dell’ammiraglio Nelson a Trafalgar nel 1805.
Quando nel 1806 fu tolto ai Borbone [vedi] il Regno di Napoli, (—) affidò quest’ultimo a suo fratello Giuseppe [vedi Bonaparte Giuseppe], mentre all’altro suo fratello Luigi [vedi Bonaparte Luigi] egli affidò il regno d’Olanda. Nel 1812 (—) entrò a Mosca ma, poiché i Russi, nell’abbandonarla, l’avevano data alle fiamme (—) fu costretto ad una ritirata disastrosa per l’esercito. Nell’ottobre 1813 (—) fu rovinosamente sconfitto nella battaglia di Lipsia. In Francia venne restaurata la monarchia dei Borbone (1814) e (—) fu costretto ad abdicare, venendo confinato all’isola d’Elba.
Nel marzo 1815, tuttavia, rientrato in Francia tornò in battaglia, vincendo contro i Prussiani. Fu definitivamente sconfitto a Waterloo (giugno 1815) dal generale inglese Wellington. Dichiarato prigioniero, venne mandato in esilio a S. Elena ove morì il 5 maggio 1821.
Molto cospicua fu l’attività legislativa di (—), al quale si deve soprattutto l’elaborazione del codice civile [vedi Code Napoléon], penale, di procedura civile e criminale.
Il codice penale (1804) era diviso in 4 titoli, riguardanti gli omicidi e le offese personali; furti, rapine e aggressioni; disposizioni generali in materia di prove; sanzioni e loro applicazione. Il codice civile francese venne applicato nel Regno d’Italia nel 1805.
Il codice di procedura penale fu promulgato nel 1807.
Nacque da Carlo e da Maria Letizia Ramolino.
All’età di dieci anni entrò nell’Accademia militare di Brienne. Nell’autunno del 1784 venne trasferito alla scuola militare di Parigi e l’anno successivo venne nominato luogotenente d’Artiglieria. Dopo aver trascorso a Marsiglia una vita di stenti insieme alla propria famiglia, riuscì a fare carriera col suo reggimento. Conquistò i gradi di capitano, di colonnello e di generale di brigata.
Partecipò alla prima campagna in Italia nel 1794 agli ordini del generale Massena, trovando l’armata in uno stato di estrema miseria. Per un certo periodo restò in disparte a causa di intrighi e sospetti formulati nei suoi confronti dagli ambienti del Direttorio [vedi ].
Nel 1795 ottenne il comando della guarnigione di Parigi e, pur essendo corso riuscì, grazie alle doti dimostrate in battaglia contro i nemici della Convenzione, a guidare l’esercito d’Italia.
Qui sconfisse più volte Austriaci e Piemontesi e ben presto riuscì ad occupare l’intera Lombardia, spingendosi addirittura in Austria, poco distante da Vienna.
Nel 1798 con la spedizione d’Egitto conquistò Alessandria, e l’intero Egitto (battaglia delle Piramidi); quindi volse alla conquista della vicina Siria. Qui lasciò il comando della spedizione al generale Kleber e tornò in Francia.
Nel 1799, abolito il Direttorio, si fece proclamare Primo Console per un decennio.
Nel 1800 condusse una nuova brillante campagna in Italia, riportando numerose vittorie, tra cui famosa è quella di Marengo.
Nel 1804 fu proclamato imperatore. L’anno successivo assunse a Milano anche la corona del Regno Italico.
Durante il periodo dell’impero combatté contro la coalizione di Russia, Inghilterra, Austria e regno di Napoli. La Francia subì una clamorosa sconfitta vedendo la propria flotta, unitamente a quella spagnola, sgominata dalla flotta inglese dell’ammiraglio Nelson a Trafalgar nel 1805.
Quando nel 1806 fu tolto ai Borbone [vedi] il Regno di Napoli, (—) affidò quest’ultimo a suo fratello Giuseppe [vedi Bonaparte Giuseppe], mentre all’altro suo fratello Luigi [vedi Bonaparte Luigi] egli affidò il regno d’Olanda. Nel 1812 (—) entrò a Mosca ma, poiché i Russi, nell’abbandonarla, l’avevano data alle fiamme (—) fu costretto ad una ritirata disastrosa per l’esercito. Nell’ottobre 1813 (—) fu rovinosamente sconfitto nella battaglia di Lipsia. In Francia venne restaurata la monarchia dei Borbone (1814) e (—) fu costretto ad abdicare, venendo confinato all’isola d’Elba.
Nel marzo 1815, tuttavia, rientrato in Francia tornò in battaglia, vincendo contro i Prussiani. Fu definitivamente sconfitto a Waterloo (giugno 1815) dal generale inglese Wellington. Dichiarato prigioniero, venne mandato in esilio a S. Elena ove morì il 5 maggio 1821.
Molto cospicua fu l’attività legislativa di (—), al quale si deve soprattutto l’elaborazione del codice civile [vedi Code Napoléon], penale, di procedura civile e criminale.
Il codice penale (1804) era diviso in 4 titoli, riguardanti gli omicidi e le offese personali; furti, rapine e aggressioni; disposizioni generali in materia di prove; sanzioni e loro applicazione. Il codice civile francese venne applicato nel Regno d’Italia nel 1805.
Il codice di procedura penale fu promulgato nel 1807.