Bolla
Bolla (lat. bulla, sigillo)
Nel Medioevo era il documento in pergamena contenente disposizioni pontificie o imperiali. Era così detto dalle bolle di metallo che gli si apponevano a mo’ di sigillo. L’uso della (—) da parte dell’impero cessò alla fine del Medioevo. Grande importanza storica ebbe la Bolla d’oro [vedi] pubblicata nel 1356. La Chiesa ha invece continuato l’uso della (—) fino ad epoca recente.
La (—) pontificia equivaleva alle costituzioni e agli editti del principe secolare e normalmente era redatta in latino. Veniva spedita per ragioni di grazia o di giustizia. Se era di grazia, il sigillo (che portava da una parte il nome del Pontefice e l’anno del suo pontificato, dall’altra le teste dei santi Pietro e Paolo) veniva legato ad un filo di seta; se di giustizia, a un cordoncino di canapa.
Tra le più famose bolle pontificie si ricordano Exurge Domine (1520) di Leone X con la quale si scomunicava Lutero [vedi Lutero Martin], quella detta In coena Domini (1569) di Pio V, contro gli eretici e gli invasori del dominio temporale, quella di Sisto V del 1587, detta Immensa aeterni Dei, volta a riordinare gli organi dell’amministrazione centrale.
Nel Medioevo era il documento in pergamena contenente disposizioni pontificie o imperiali. Era così detto dalle bolle di metallo che gli si apponevano a mo’ di sigillo. L’uso della (—) da parte dell’impero cessò alla fine del Medioevo. Grande importanza storica ebbe la Bolla d’oro [vedi] pubblicata nel 1356. La Chiesa ha invece continuato l’uso della (—) fino ad epoca recente.
La (—) pontificia equivaleva alle costituzioni e agli editti del principe secolare e normalmente era redatta in latino. Veniva spedita per ragioni di grazia o di giustizia. Se era di grazia, il sigillo (che portava da una parte il nome del Pontefice e l’anno del suo pontificato, dall’altra le teste dei santi Pietro e Paolo) veniva legato ad un filo di seta; se di giustizia, a un cordoncino di canapa.
Tra le più famose bolle pontificie si ricordano Exurge Domine (1520) di Leone X con la quale si scomunicava Lutero [vedi Lutero Martin], quella detta In coena Domini (1569) di Pio V, contro gli eretici e gli invasori del dominio temporale, quella di Sisto V del 1587, detta Immensa aeterni Dei, volta a riordinare gli organi dell’amministrazione centrale.