Antitribonianus
Antitribonianus
Volumetto scritto nel 1567 dall’esponente della scuola culta [vedi Culti (scuola dei)] François Hotman [vedi Hotman François] e pubblicato per la prima volta a Parigi in lingua francese nel 1603.
In esso è contenuta un’acre ed esplosiva serie di accuse demolitrici sia al Corpus iuris civilis [vedi] voluto da Giustiniano I [vedi] e realizzato da Triboniano [vedi ], sia ai metodi interpretativi del diritto romano adoperati dalla giurisprudenza medievale e soprattutto dai bartolisti [vedi Bartolismo].
Nell’(—) il diritto giustinianeo viene giudicato un fenomeno meramente storico, privo di auctoritas intrinseca e, quindi, inapplicabile alle strutture politiche ed alle esigenze ormai diverse della presente società francese.
Inoltre, Giustiniano e soprattutto Triboniano vengono accusati di avere arbitrariamente alterato e confuso l’enorme patrimonio giuridico dell’antica Roma, dando vita attraverso il Corpus iuris ad un ammasso di errori e contraddizioni normative, su cui i giuristi medievali, nella loro stoltezza e barbarie, si sarebbero gettati senza discernimento, considerando le leggi giustinianee non come scritte da un uomo, bensì cadute dal cielo, perseverando così nell’errore.
Nell’(—) Hotman propone di affidare ad una commissione di giuristi e di funzionari statali il compito di estrapolare dal diritto romano i princìpi ancora vivi e validi e sulla base di questi e delle consuetudini del regno di Francia dare vita ad un codice che semplificasse tutto il diritto francese, ponendo fine al caos giurisprudenziale creato nei secoli dagli interpreti del diritto giustinianeo.
Nell’(—) è dunque presente la proposta di uno dei primi veri progetti di codificazione nazionale, che in gran parte la Francia accoglierà solo due secoli più tardi.
Volumetto scritto nel 1567 dall’esponente della scuola culta [vedi Culti (scuola dei)] François Hotman [vedi Hotman François] e pubblicato per la prima volta a Parigi in lingua francese nel 1603.
In esso è contenuta un’acre ed esplosiva serie di accuse demolitrici sia al Corpus iuris civilis [vedi] voluto da Giustiniano I [vedi] e realizzato da Triboniano [vedi ], sia ai metodi interpretativi del diritto romano adoperati dalla giurisprudenza medievale e soprattutto dai bartolisti [vedi Bartolismo].
Nell’(—) il diritto giustinianeo viene giudicato un fenomeno meramente storico, privo di auctoritas intrinseca e, quindi, inapplicabile alle strutture politiche ed alle esigenze ormai diverse della presente società francese.
Inoltre, Giustiniano e soprattutto Triboniano vengono accusati di avere arbitrariamente alterato e confuso l’enorme patrimonio giuridico dell’antica Roma, dando vita attraverso il Corpus iuris ad un ammasso di errori e contraddizioni normative, su cui i giuristi medievali, nella loro stoltezza e barbarie, si sarebbero gettati senza discernimento, considerando le leggi giustinianee non come scritte da un uomo, bensì cadute dal cielo, perseverando così nell’errore.
Nell’(—) Hotman propone di affidare ad una commissione di giuristi e di funzionari statali il compito di estrapolare dal diritto romano i princìpi ancora vivi e validi e sulla base di questi e delle consuetudini del regno di Francia dare vita ad un codice che semplificasse tutto il diritto francese, ponendo fine al caos giurisprudenziale creato nei secoli dagli interpreti del diritto giustinianeo.
Nell’(—) è dunque presente la proposta di uno dei primi veri progetti di codificazione nazionale, che in gran parte la Francia accoglierà solo due secoli più tardi.