Ammiragli

Ammiragli

Funzionari del governo centrale nel Regno di Sicilia, istituiti dai Normanni [vedi].
Ai tempi di Ruggiero II (1095-1154) l’Ammiragliato fu la più alta magistratura finanziaria.
Gli (—) erano numerosi ed agivano sotto la diretta responsabilità giuridica del Grande Ammiraglio, che aveva il potere di rappresentare all’esterno l’ufficio. La loro competenza si estendeva in campo amministrativo e fiscale e a questa fu connesso il controllo delle forze armate terrestri e marine; queste ultime hanno conservato la dizione per designare i loro comandanti in capo.
Federico II di Svevia
[vedi] nell’ottobre del 1239 emanò i famosi Capitula ad Officium Ammiratiae, con cui riorganizzò l’ufficio in capo ad un Grande Ammiraglio, da cui dipendevano alcuni vice-ammiragli. Tra le funzioni attribuite agli (—) dai Capitula rientravano tutti i compiti di natura amministrativa collegati all’esercizio di attività marinare (non necessariamente militari); il controllo sulla riparazione delle navi nei cantieri; la concessione dei permessi (licentiae) per l’armamento delle navi e per la navigazione; la nomina dei comandanti di flotta; la vigilanza sulla sicurezza sui mari e l’esperimento della giurisdizione civile e penale sugli arruolati e sugli imbarcati.
I capitula fissavano, inoltre, sostanziosi compensi agli (—), consistenti in parte in denaro e in parte in vantaggiose esenzioni: ad es. essi erano esonerati dal pagamento dei dazi doganali per le imprese commerciali che attuavano in proprio ed avevano il diritto di impossessarsi dei bottini di guerra o derivanti da naufragi occasionali sulle coste del Regno.