Alessandro III
Alessandro III (Rolando Bandinelli) (Siena, inizi XII secolo - Civita Castellana, 1181)
Canonista e pontefice. Allievo di Graziano [vedi], scrisse una summa esplicativa del Decretum [vedi Summa; Decretum (magistri) Gratiani]. Docente di diritto a Bologna, divenne cardinale (1150), poi cancelliere della Chiesa (1153). Fu assistente di papa Adriano IV nelle controversie con l’Impero, durante la dieta di Besançon (1157). Alla morte di Adriano (1159) fu eletto pontefice. La minoranza filo-imperiale dei cardinali gli contrappose l’antipapa Vittore IV, appoggiato dall’imperatore Federico I di Hohenstaufen [vedi]. (—), sostenuto da Francia, Spagna e Inghilterra, scomunicò l’antipapa, l’imperatore e i loro sostenitori. Tra il 1160 e il 1165 risiedette in Francia, lottando contro gli antipapi successivi. Rientrato a Roma, appoggiò la formazione della lega veneta e della lega lombarda [vedi] nel 1167, in funzione anti-imperiale. Dopo la sconfitta dell’imperatore a Legnano (1176) [vedi Legnano (battaglia di)], (—) ottenne il riconoscimento da parte di Federico.
Nel 1179 indisse il Concilio lateranense III, a cui parteciparono trecento vescovi e durante il quale furono emanati 26 canoni [vedi Canone]. In esso fu stabilita la regola, tuttora vigente, che prevede il voto della maggioranza dei 2/3 dei cardinali per l’elezione papale.
La figura di (—) costituisce un caso esemplare di fusione tra l’attività teorica e l’azione politica: egli utilizzò, da pontefice, la sua cultura giuridica e la sua produzione scientifica per affermare la libertà della Chiesa, l’indipendenza del papato e l’obbligo per i sovrani di aiutare la Chiesa.
Canonista e pontefice. Allievo di Graziano [vedi], scrisse una summa esplicativa del Decretum [vedi Summa; Decretum (magistri) Gratiani]. Docente di diritto a Bologna, divenne cardinale (1150), poi cancelliere della Chiesa (1153). Fu assistente di papa Adriano IV nelle controversie con l’Impero, durante la dieta di Besançon (1157). Alla morte di Adriano (1159) fu eletto pontefice. La minoranza filo-imperiale dei cardinali gli contrappose l’antipapa Vittore IV, appoggiato dall’imperatore Federico I di Hohenstaufen [vedi]. (—), sostenuto da Francia, Spagna e Inghilterra, scomunicò l’antipapa, l’imperatore e i loro sostenitori. Tra il 1160 e il 1165 risiedette in Francia, lottando contro gli antipapi successivi. Rientrato a Roma, appoggiò la formazione della lega veneta e della lega lombarda [vedi] nel 1167, in funzione anti-imperiale. Dopo la sconfitta dell’imperatore a Legnano (1176) [vedi Legnano (battaglia di)], (—) ottenne il riconoscimento da parte di Federico.
Nel 1179 indisse il Concilio lateranense III, a cui parteciparono trecento vescovi e durante il quale furono emanati 26 canoni [vedi Canone]. In esso fu stabilita la regola, tuttora vigente, che prevede il voto della maggioranza dei 2/3 dei cardinali per l’elezione papale.
La figura di (—) costituisce un caso esemplare di fusione tra l’attività teorica e l’azione politica: egli utilizzò, da pontefice, la sua cultura giuridica e la sua produzione scientifica per affermare la libertà della Chiesa, l’indipendenza del papato e l’obbligo per i sovrani di aiutare la Chiesa.