Accursio (o Accursi o Accurso) Francesco
Accursio (o Accursi o Accurso) Francesco (Bagnolo, Firenze 1182 -
Bologna 1260)
Famoso giureconsulto. Si laureò intorno al 1213 a Bologna, ove tenne la cattedra di diritto romano. Fu discepolo di Azzone [vedi Azzo Porzio] e rivale dell’altro grande glossatore Odofredo Denari [vedi]. Avendo saputo che Odofredo stava scrivendo un libro sulla spiegazione e concordanza delle leggi, abbandonò la cattedra di Bologna per dedicarsi completamente all’elaborazione di un’opera che da tempo aveva concepito. In circa sette anni diede dunque vita ad un ampio apparato di annotazioni (circa 96.000) al Corpus iuris civilis [vedi], che erano la risultante di un’accurata attività interpretativa compiuta nei tempi precedenti dai giuristi della scuola dei Glossatori [vedi]. Tale imponente sistema di annotazioni fu denominato Magna Glossa o Glossa Ordinaria o Glossa Accursiana [vedi], che segnò il punto di massima maturità della scuola stessa.
L’opera di (—) divenne in tutta Europa oggetto di studio imprescindibile accanto al Corpus iuris giustinianeo. Nelle edizioni a stampa che si ebbero di quest’ultimo durante i secoli XV-XVII, la Glossa Accursiana veniva stampata tutt’intorno al testo del Corpus, che occupava lo spazio centrale di ogni foglio.
(—) ebbe tre figli, che pure si diedero allo studio del diritto e vi acquistarono fama: Francesco jr. (1225-1314), Cervotto (1240-1287) e Guglielmo (1246-1314).
Bologna 1260)
Famoso giureconsulto. Si laureò intorno al 1213 a Bologna, ove tenne la cattedra di diritto romano. Fu discepolo di Azzone [vedi Azzo Porzio] e rivale dell’altro grande glossatore Odofredo Denari [vedi]. Avendo saputo che Odofredo stava scrivendo un libro sulla spiegazione e concordanza delle leggi, abbandonò la cattedra di Bologna per dedicarsi completamente all’elaborazione di un’opera che da tempo aveva concepito. In circa sette anni diede dunque vita ad un ampio apparato di annotazioni (circa 96.000) al Corpus iuris civilis [vedi], che erano la risultante di un’accurata attività interpretativa compiuta nei tempi precedenti dai giuristi della scuola dei Glossatori [vedi]. Tale imponente sistema di annotazioni fu denominato Magna Glossa o Glossa Ordinaria o Glossa Accursiana [vedi], che segnò il punto di massima maturità della scuola stessa.
L’opera di (—) divenne in tutta Europa oggetto di studio imprescindibile accanto al Corpus iuris giustinianeo. Nelle edizioni a stampa che si ebbero di quest’ultimo durante i secoli XV-XVII, la Glossa Accursiana veniva stampata tutt’intorno al testo del Corpus, che occupava lo spazio centrale di ogni foglio.
(—) ebbe tre figli, che pure si diedero allo studio del diritto e vi acquistarono fama: Francesco jr. (1225-1314), Cervotto (1240-1287) e Guglielmo (1246-1314).