Transfert

Transfert
Termine inglese che significa traslazione. Designa in generale la condizione emotiva che caratterizza la relazione del paziente nei confronti dell'analista e, in senso specifico, il trasferimento sulla persona dell'analista delle rappresentazioni inconsce proprie del paziente. Ciò avviene in analogia alle disposizioni affettive che il paziente provava verso le persone con cui era in stretto rapporto (intrafamiliare). Sentimenti di amore, di affetto, di stima (t. positivo), ma anche di odio, di paura, di umiliazione (t. negativo) vengono rivolti allo psicoterapeuta senza che egli stesso ne dia occasione. Questi interpreta tali movimenti affettivi come una transferenza di rapporti del passato. Il t., motore del processo terapeutico e dunque essenziale, può anche creare ostacoli alla terapia e, di regola, deve essere interpretato. Freud (1916-17) distinse le nevrosi di transfert da quelle narcisistiche (psicosi) affermando che solo le prime, in trattamento, portano al t. Per le seconde, proprio a causa della difficoltà nell'instaurazione del t., la psicoanalisi presenta dei limiti di efficacia terapeutica. Il t. dell'analista sul paziente è invece comunemente detto controtransfert.