Tolman, Edward Chance
Tolman, Edward Chance
Psicologo statunitense (Newton, Massachusetts, 1886 - Berkeley, California, 1959). Fu il principale esponente del neocomportamentismo e precursore del cognitivismo odierno. Studi ò psicologia ad Harvard e in seguito si trasfer ì all'Universit à di Berkeley, dove divenne professore di psicologia animale. Qui condusse ricerche sull'apprendimento dei ratti e svilupp ò la propria teoria eretica basata sui concetti di comportamento molare o globale (in contrapposizione al comportamento molecolare o elementare di Watson). La posizione molecolaristica di Watson identificava semplicisticamente il comportamento con le contrazioni muscolari e le risposte ghiandolari, oggetto di studio perecipuo della fisiologia. Per T. il comportamento deve essere invece molare e non molecolare, ovvero non deve limitarsi alle singole risposte muscolari o ghiandolari e deve tener conto dello scopo e di alcuni processi intervenienti tra stimolo e risposta. Per T., se caratterizzassimo il comportamento, ad esempio, di un topo che tira una cordicella per avvicinarsi del cibo, nelle sole componenti motorie avremmo dato una descrizione fisiologica. Per pervenire ad una descrizione psicologica dovremmo tenere conto dei predicati emergenti del comportamento di quel topo e cio è del fatto che esso rivela intenzionalit à ed è, dunque, rivolto a uno scopo. Lo scopo è presente quando persiste almeno una delle seguenti condizioni in rapporto all'oggetto meta, cio è allo scopo dell'azione: la costanza dell'oggetto-meta; la variazione nella direzione finale in base alle posizioni differenti assunte dell'oggetto-meta; la cessazione dell'attivit à quando un determinato oggetto-meta non è pi ù presente. T. parl ò spesso di variabili intervenienti tra stimolo e risposta, concentrando cos ì il suo interesse verso gli stati interni dell'organismo, e gettando le basi del cognitivismo. Rivolse le sue ricerche anche alle modalit à di apprendimento, sostenendo che l'apprendimento è dovuto ad una rappresentazione schematica mentale o mappa cognitiva della situazione. Un esperimento da lui condotto depone a favore di questo modello interpretativo. Alcuni topi affamati e suddivisi per gruppi vennero posti in un labirinto complesso. Un primo gruppo venne sempre ricompensato per tutta la durata dell'esperimento (ventidue giorni) con del cibo posto alla fine del labirinto. Un secondo gruppo non era rinforzato. Un terzo gruppo venne ricompensato solo a partire dall'undicesimo giorno di prove. Confrontando il numero di errori commesso dagli animali, T. osserv ò che il terzo gruppo mentre fino all'undicesimo giorno aveva una prestazione simile a quella del gruppo non rinforzato, successivamente all'introduzione del rinforzo migliorava drasticamente la prestazione. A conferma del fatto che l'apprendimento non dipendeva solo dalla presenza di un rinforzo, era bastata una sola prova con rinforzo affinch é i ratti del terzo gruppo si muovessero meglio nel labirinto anche dei ratti che erano stati ricompensati fin dal primo giorno. La ricompensa, secondo questa teoria, ha la funzione di indicare che è giunto il momento di utilizzare alcune informazioni o conoscenze precedentemente apprese. È il cosiddetto apprendimento latente . L'approccio generale di T., pur rifiutando il metodo dell'introspezione riconosceva il ruolo e la soggettivit à della coscienza attribuendo precise finalit à al comportamento dell'organismo vivente. Nel 1932, pubblic ò la sua opera principale, Il comportamento finalizzato negli animali e negli uomini. Da ricordare anche Una nuova formula per il comportamentismo (1922) e Una definizione comportamentista della coscienza (1927).