Sessualità

Sessualità [disfunzioni della]
Sono disturbi che interessano particolari fasi del ciclo della risposta sessuale. Vengono distinte quattro fasi psicofisiologiche di risposta sessuale: la prima di desiderio, caratterizzata da fantasie sessuali e dal desiderio di praticare l'attività sessuale; la seconda di eccitazione, che consiste in un soggettivo senso di piacere e a cui corrispondono particolari modificazioni fisiologiche (ad esempio: turgore del pene, lubrificazione vaginale etc.). La terza fase è rappresentata dall'orgasmo, che rappresenta il picco del piacere sessuale, associato al rilascio della tensione sessuale e a contrazioni ritmiche dei muscoli perineali. Durante la quarta fase, quella della risoluzione, si ha un ritorno alla condizione di riposo con decongestione dei genitali. Le d.s. vengono classificate dal DSM-IV-R in 7 gruppi: 1) disturbi del desiderio sessuale; 2) disturbi dell'eccitazione sessuale; 3) disturbi dell'orgasmo; 4) disturbi da dolore sessuale; 5) d.s. dovuta a una causa medica generale; 6) d.s. indotta da sostanze; 7) d.s. non altrimenti specificata. Bisogna effettuare una distinzione tra d.s. legate a cause di tipo biologico (cioè su base organica) o di tipo intrapsichico (disfunzioni psicosessuali). A volte, il disturbo è dovuto a una concomitanza di questi fattori. Il disturbo da desiderio sessuale viene diviso in due sottoclassi: a) disturbo da desiderio sessuale ipoattivo, caratterizzato da ritardo o assente desiderio di attività sessuale e di fantasie sessuali; b) disturbo da avversione sessuale, in cui vengono evitati i contatti sessuali con il partner. Spesso risultano concomitanti altri fattori, quali prolungati periodi di astinenza, bassa autostima, precedenti esperienze negative, stress cronico, ansia, depressione etc. È, quindi, importante eseguire un'accurata diagnosi differenziale con altre condizioni psichiatriche o con alterati rapporti interpersonali prima di porre questa diagnosi. Il disturbo dell'eccitazione sessuale, come per altre d.s., viene classificato in: a) primario, quando si manifesta fin dall'inizio dell'attività sessuale; b) secondario, dopo un normale periodo di funzionamento sessuale; c) selettivo, se si manifesta come conseguenza di specifiche circostanze. Questa d. viene suddivisa dal DSM-IV-R in disturbo dell'eccitazione sessuale femminile e in disturbo maschile dell'erezione. Nel primo caso, la d. spesso è associata a fattori psicologici (ansia, paura etc.) e ad altri disturbi della sfera sessuale (dispareunia, disturbo sessuale ipoattivo etc.). Nella donna manca o è scarsamente consistente la fase eccitatoria del ciclo della risposta sessuale, con conseguente alterazione della fisiologia lubrificante vaginale. Responsabili del disturbo dell'eccitazione femminile sono anche le alterazioni ormonali, l'assunzione di alcuni farmaci (come antistaminici e anticolinergici, che causano una diminuzione della lubrificazione vaginale). Il disturbo maschile dell'erezione viene anche definito impotenza. È stato osservato un aumento dell'incidenza del fenomeno con l'aumentare dell'età (dall'8% nei giovani al 75% all'età di 80 anni). Spesso la causa è di tipo psicologico, a volte di tipo organico, oppure vi è una concomitanza dei due fattori. Come già ricordato, anche questa d. può essere: primaria, spesso collegata ad alterazioni organiche, oppure dovuta a gravi turbe psicogenetiche; secondaria, sovente associata a uno stato di malattia di tipo sia funzionale sia organico; oppure situazionale, in cui il soggetto non riesce a raggiungere un'adeguata erezione in presenza di uno specifico partner o situazione. I disturbi dell'orgasmo si presentano anch'essi indifferentemente nei due sessi. Sono identificabili due situazioni cliniche: a) inibizione o ritardo della fase orgasmica; b) precoce risoluzione dell'atto sessuale (eiaculazione precoce). L'impossibilità di raggiungere l'orgasmo nella donna viene comunemente definita anorgasmia: è caratterizzata da un'anormale fase di eccitazione alla quale segue un ritardo o un'assenza della fase di picco. Nell'uomo, questo disturbo è definito comunemente eiaculazione ritardata, ma può anche essere presente un'assenza dell'orgasmo. Alla base del disturbo dell'orgasmo maschile e femminile, numerosi sono i fattori psicologici chiamati in causa come, ad esempio, sentimenti di colpa, paura di concepire un figlio, concezione del sesso come peccato, stato di eccessiva tensione durante il rapporto etc. Nell'eiaculazione precoce l'uomo raggiunge, invece, l'orgasmo troppo rapidamente, nei casi estremi anche solo alla vista o al contatto con i genitali del partner (eiaculatio ante portas). È un disturbo tipico del maschio, scarsamente documentato nella femmina. Sovente è collegato all'ansia di prestazione ed è spesso un disturbo situazionale. Il 35-40% circa degli uomini con d.s. lamenta un problema di eiaculazione precoce. Molto più comune nella donna rispetto all'uomo è il disturbo da dolore sessuale. Sono stati identificati due quadri: la dispareunia, che è rappresentata da un dolore genitale ricorrente che si manifesta prima, durante o dopo il rapporto; e il vaginismo, caratterizzato da una contrazione muscolare involontaria del terzo esterno della vagina che interferisce con l'inserimento del pene. Spesso questi due disturbi sono associati e sovente si presentano in donne che hanno subito abusi sessuali. Da ricordare, infine, le d.s. non altrimenti specificate, come la cefalea post-coitale, l'anedonia orgasmica caratterizzata dall'assenza della sensazione fisica dell'orgasmo e, infine, il dolore masturbatorio, quest'ultimo da differenziare dalla masturbazione compulsiva. Le d.s. possono, inoltre, essere dovute a una condizione medica generale come, ad esempio, dopo interventi chirurgici, malattie endocrine, in conseguenza dell'uso di farmaci etc. Inoltre, sono state anche osservate d.s. indotte da sostanze in seguito all'assunzione di composti psicoattivi o dopo una brusca sospensione (ad esempio di alcol, amfetamine, oppioidi, sedativi ipnotici o ansiolitici etc.). Il trattamento delle d.s. prevede vari approcci: una terapia sessuale di coppia, l'ipnositerapia, la terapia comportamentale individuale o di gruppo e la terapia sessuale a orientamento analitico. Il trattamento biologico prevede l'uso di psicofarmaci come ansiolitici o antidepressivi nel caso in cui si evidenzi un concomitante funzionale, oppure l'utilizzo di ormoni, vasodilatatori etc. in corso di terapia sostitutiva. È stato osservato come l'utilizzo di ciproeptadina, di yohimbina o di bupropione può far regredire una d.s. indotta da farmaci di tipo serotoninergico.