Schema corporeo

Schema corporeo
Rappresentazione mentale che ciascuno ha del proprio corpo in condizioni statiche e dinamiche. Può anche definirsi immagine corporea o, secondo la concezione di Head, modello posturale del corpo. Gli studi più rilevanti in questo ambito sono stati condottti da Schilder, il quale afferma che lo s.c. è il modo in cui il corpo appare a noi stessi. Dal punto di vista prettamente neurologico lo s.c. si situa nella corteccia del lobo parietale destro ed è presente già nel bambino nel momento dell'assunzione delle prime esperienze percettive del proprio corpo. Si forma a partire da stimoli somatosensoriali, vestibolari e visivi. Secondo Ajuriaguerra e Wallon la strutturazione dello schema corporeo attraversa tre fasi nello sviluppo del bambino: corpo vissuto (3-36 mesi), corpo percepito (3-6 anni), corpo rappresentato (6-14 anni). Oltre ad essere il risultato di sensazioni e percezioni, lo s.c. è anche una costruzione che il soggetto si fa attraverso la rappresentazione che ha del proprio corpo e alla cui elaborazione concorrono, oltre alla componente libidica, secondo quanto affermato da Freud, anche varie componenti sociali, quali i processi di identificazione e di imitazione. Esistono vari tipi di disturbi relativi allo s.c. in ambito neurologico, neuropsicologico e psicopatologico. Fra le cause si riscontrano carenza di afferenze (ad esempio, nelle paralisi cerebrali), deficit di elaborazione delle informazioni o deficit motori. Esempi di disturbi somatognosici specifici sono il disorientamento destra-sinistra, la prosopoagnosia, l'arto fantasma e l'anosoagnosia.