Ruolo

Ruolo
Dal latino rotulus (oggetto su cui era scritta la parte dell'attore), il termine è legato etimologicamente alla concezione del mascheramento. Indica in sociologia una posizione sociale caratterizzata da determinati attributi personali e connotazioni specifiche. L'antropologo Linton mette in relazione il concetto di r. con quello di status, definendolo come l'aspetto dinamico dello status. La prima teoria psico-sociale organica sul concetto di r. fu ideata nel 1920 da Mead, il quale vide nella dinamica dei r. un elemento fondamentale del processo di integrazione sociale. Il carattere di prevedibilità dei r. consentirebbe all'individuo di adottare nella comunicazione l'atteggiamento dell'altro. Ai fini di una comunicazione efficace, secondo la concezione di Mead, occorre essere in grado di svolgere il r. dell'altro nei propri confronti. Secondo Gerth e Mills, i r. sono definiti in base alle aspettative degli altri. Sono i sentimenti di approvazione e di disapprovazione degli altri che ci informano sui r. che noi rivestiamo. Erikson sviluppa lo studio sul significato che il r. assume nel periodo adolescenziale affermando che un eccesso di identificazione nel r. acquisito può inficiare l'affermazione della propria autentica identità. Sull'aspetto psicodinamico del r. si esprime anche Moreno, il quale gli attribuisce sia una dimensione prescrittiva e fissata in un modello, che un aspetto di creatività e spontaneità determinato dall'interpretazione che di un modello prestabilito dà il singolo attore. Adorno connota il concetto di r. in senso negativo, correlandolo alle situazioni di divisione del lavoro e di estraneazione tipiche del mondo borghese.