Recettori
Recettori
Elementi cellulari specializzati con i quali un composto chimico ( legante ) interagisce per dar luogo ai suoi caratteristici effetti biologici; sono, pertanto, decodificatori iniziali di messaggi extracellulari. Strutturalmente, sono macromolecole di 100-300 kDa, quali proteine con o senza carattere enzimatico, glico- o lipo-proteine presenti sulla superficie cellulare e, per gli ormoni steroidei e tiroidei, interagenti a livello di strutture endonucleari. Molti r. di membrana sono strettamente collegati ad altre proteine ivi localizzate funzionanti come canali ionici, vettori o enzimi, spesso costituiti da diverse subunit à. Un r. per un neurotrasmettitore pu ò essere definito come una struttura proteica complessa localizzata sulla membrana di cellule nervose che riconosce una specifica molecola con funzioni di trasmettitore e traduce il messaggio in modifiche di potenziale di azione e/o sintesi di molecole messaggere intracellulari. In rapporto al tipo di traduzione, i r. vengono definiti ionotropi o metabotropi (qualora nella traduzione intervenga un secondo messaggero, anche se in realt à la distinzione non è cos ì netta. La capacit à di un composto di legarsi a uno o pi ù tipi di molecole è definita affinit à, mentre è definita attivit à intrinseca o efficacia l'entit à della risposta cellulare conseguente al legame. Un legante che possegga ambedue le propriet à viene definito agonista vero o puro. Antagonista competitivo è invece l'altro legante che, pur possedendo elevata affinit à, non è in grado di attivare il recettore, ma nel contempo impedisce il legame da parte dell'agonista vero e la conseguente attivazione, in questo caso potendolo persino spiazzare dai suoi siti di legame (si veda l'esempio del naloxone nei riguardi della morfina). Una grande variet à di neurotrasmettitori, ormoni, farmaci e condizioni fisiologiche pu ò modificare il numero dei r. e cos ì la sensibilit à a leganti specifici. Un aumento della quantit à di neurotrasmettitori di regola riduce il numero dei propri r. (down regulation), mentre una riduzione causa un aumento dei siti recettoriali (up regulation). La down regulation è la base molecolare per fenomeni di tachifilassi, refrattariet à, tolleranza (o abitudine), mentre l'up regulation rende conto dei fenomeni di ipersensibilit à o supersensitivit à recettoriale.