Rank, Otto
Rank, Otto
Psicoanalista austriaco (Vienna 1884 New York 1939). Allievo di Freud, assieme a Ferenczi e Reich form ò il gruppo dei cosiddetti dissidenti della seconda generazione (quella successiva a Jung e Adler). Fondatore della rivista Imago , si impegn ò in un vasto tentativo di estensione della prospettiva psicoanalitica ai problemi dell'arte, della letteratura, della mitologia, delle saghe popolari e dei riti magici. Si tratta di un ampliamento che, assieme ad altre innovazioni teoriche, lo costrinse alle dimissioni (1926) dalla Societ à psicoanalitica, nonostante l'ottimo rapporto personale anche successivamente mantenuto con Freud. Gi à opere come Il mito della nascita dell'eroe (1909), o il Motivo dell'incesto nella poesia e nella saga (1912), o l'analisi della figura di Don Giovanni (1922) avevano allontanato la ricerca di R. dalla psicoanalisi ortodossa. In esse si cercava di mostrare come alcuni simboli, strutture e situazioni fondamentali dell'universo letterario potessero essere spiegate alla luce della dottrina psicoanalitica: i miti intesi come espressione profonda di desideri e di fantasie inconsce infantili: le strutture narrative e gli intrecci drammaturgici leggibili come complessi travestimenti letterari di motivi edipici; il dongiovannismo come metafora dell'amore materno, e cos ì via. Solo per ò con l'opera pi ù famosa, Il trauma della nascita (1924), R. consuma la rottura con la Societ à psicoanalitica. In quest'opera, recuperando certi assunti di Freud e negandone altri, teorizza la genesi dei comportamenti nevrotici e dei disturbi psichici nel trauma del parto, cio è nella genesi della vita dalla separazione tra madre e neonato. Il trauma della nascita secondo R. possiede un valore originario e paradigmatico per le future esperienze d'angoscia del soggetto. L'attivit à psichica generale dell'adulto, come anche ad un livello pi ù alto le espressioni della cultura nel suo complesso (miti, religioni, esperienze estetiche), sono dunque interpretabili come tentativi di recuperare l'unit à prenatale. Duramente criticata dai pi ù stretti collaboratori e in parte anche da Freud stesso per l'omissione della tematica edipica, l'opera di R., che non ebbe particolari risonanze in ambito clinico, influenz ò tuttavia profondamente il versante degli studi antropologici della psicoanalisi, oltre allo stesso Totem e tab ù di Freud.