Psicomotricità
Psicomotricit à
Attivit à motoria influenzata dai processi psichici e capace di rappresentare la personalit à individuale. Da un punto di vista riabilitativo, la p. è un'azione psicologica che si avvale dell'attivit à corporea per normalizzare la condotta generale del bambino, agevolando lo sviluppo dei vari tratti della sua personalit à. Sin dalla prima infanzia, è indispensabile che al neonato venga impartita un'educazione psicomotoria, educazione dell'essere attraverso il suo corpo. La p. si interessa della dimensione totale del bambino utilizzando mezzi di altre discipline ed eleva cos ì il livello di coscienza del soggetto, favorendone uno sviluppo armonico e graduale della personalit à. Il superamento del dualismo corpo-mente operato in tal senso dalla p. l'essere è considerato uno, inscindibile nelle sue dimensioni cognitive, funzionali, affettive, emotive fa s ì che essa studi e plasmi l'attivit à psichica grazie al movimento corporeo e si avvalga dell'analisi degli aspetti posturali, dell'andatura, nonch é della scrittura del soggetto quali strumenti per evidenziare i tratti della personalit à. La terapia psicomotoria consente inoltre di ricostruire la relazione e la comunicazione agendo sul profondo, cos ì da reintegrare, tra i dati attuali, le tracce mnestiche passate, finalizzando l'attivit à al processo di integrazione dell'Io del soggetto adulto o minore che sia preso in carico. Ad esempio, la psicoterapia relazionale, ideata da Andr é Lapierre, è un'attivit à che si inscrive nell'area del gioco spontaneo e creativo, in relazione al proprio corpo, al corpo dell'altro, agli oggetti, in uno spazio e in un tempo, in un registro di comunicazione tonico-emozionale. Il bambino è concepito e rispettato nella sua globalit à espressiva, ed è inteso come essere intero, essere di desiderio, essere nel movimento. Si tratta di essere corpo pi ù che avere un corpo. Ed è attraverso l'espressione di questo linguaggio, agito corporalmente, carico di valenze affettive e conflittuali, che possiamo cogliere le espressioni toniche e le produzioni simboliche del bambino. Il corpo contiene in s é la memoria della sua origine e della sua crescita che è personale; dalla simbiosi fisiologica primaria, all'esperienza di esistere attraverso l'ambiente e confine-madre; dal dialogo tonico condiviso, all'espressione tonica della propria affettivit à. Si organizzano cos ì gli atteggiamenti e le strategie relazionali, nella comunicazione e scambio con il mondo. Gli oggetti a disposizione negli incontri di p. relazionale trascendono la propria concretezza e diventano mutabili al desiderio e alla circostanza. La sala di attivit à è investita e vissuta come spazio affidabile, in grado di comprendere, di accogliere, di comunicare e di far evolvere l'esperienza in un'ottica maturativa e preventiva. Sulla base di queste riflessioni, Aucouturier, con l'obiettivo di favorire lo sviluppo psicomotorio del bambino, ha elaborato un percorso di attivit à che attraversa tre momenti fondamentali: 1) luogo del gioco sensomotorio: il bambino è libero di muoversi tra materassini, materiali morbidi di diverse grandezze, forme e colori, palloni di spugna etc.; 2) luogo del gioco simbolico: il bambino gioca con teli di stoffa, fogli di giornale e altro materiale poco strutturato che si presti al gioco di finzione; 3) luogo del gioco di rappresentazione: il bambino gioca con mattoncini, fogli e pennarelli.
Un percorso motorio di questo tipo scaturisce dalle seguenti aree di sviluppo psicomotorio:
a) Area dello sviluppo tonico-emozionale. Interessa il tono muscolare, in quanto veicolo di espressione e relazione, e la sensibilit à vestibolare. In relazione al primo dialogo tonico con la madre, fatto di contatti e manipolazione, le attivit à relative allo sviluppo di quest'area implicano i giochi di equilibrio e disequilibrio, i rotolamenti, i dondolii, gli scivolamenti e le cadute.
b) Area dello sviluppo pre-simbolico. Fa riferimento alla presenza di immagini interne, frammenti di sensazioni vissute che contribuiscono alla costituzione dell'esperienza di s é del bambino. Viene ricercato lo sviluppo della sensibilit à visiva attraverso le nozioni di presenza-assenza e di pieno-vuoto e vengono privilegiate le situazioni relative ai primi mesi del bambino, come il distruggere, il costruire e il nascondersi.
c) Area dello sviluppo sensomotorio. Si tratta della percezione del bambino di 2-3 anni di possedere un corpo, e viene ricercato nella pratica psicomotoria attraverso il piacere tattile e il contatto totale con gli oggetti attraverso il rotolamento e il tuffo.
d) Area dello sviluppo simbolico. È legata al desiderio del bambino di vivere una realt à fantastica ed emozionale. Il gioco di finzione traduce pienamente tale esigenza grazie alla messa in scena di personaggi, situazioni e luoghi immaginati.
e) Area dello sviluppo del coordinamento. Interessa lo sviluppo del movimento efficace, centrato sull'abilit à e sulle funzioni della coordinazione fine. Le attivit à che mirano a tale sviluppo sono contenute nei giochi di squadra.
f) Area dello sviluppo della rappresentazione astratta. L'esigenza del bambino di rappresentare contenuti reali o immaginari viene alimentata e consentita dall'uso di materiali poco strutturati, con cui il bambino pu ò prendere le distanze dall'oggetto per accedere ai processi di simbolizzazione.
Un percorso psicomotorio di questo tipo tende a restituire all'individuo quelle sensazioni simbiotiche che ciascuno perde al momento della separazione dovuta alla nascita, cercando di dare a tale separazione il senso della conquista di un'identit à. Questo aspetto conferisce alle pratiche psicomotorie un'enorme valenza nel campo della pedagogia speciale e della riabilitazione.