Psicologia rogersiana
Psicologia rogersiana
Orientamento teorico e terapeutico concepito da Rogers, il quale giunge a cogliere nel comportamento umano una gamma differenziata di motivazioni non riconducibili al paradigma psicoanalitico del conflitto di natura sessuale , bens ì ascrivibili a una concezione positiva dell'uomo, detto organismo , il quale è naturalmente volto alla realizzazione di s é.
1) Teoria della personalit à. Rogers fonda la propria teoria, definita da alcuni teoria del S é , sulla tesi secondo cui il processo proprio della vita implica la tensione e lo sforzo di realizzare sempre di pi ù le proprie potenzialit à: assunto divenuto l'elemento centrale della psicologia umanistica. Il sottolineare la tensione alla realizzazione significa non rivolgersi soltanto al fattore storico, al passato da cui la personalit à del soggetto ha potuto evolvere, bens ì al senso dello sviluppo e al desiderio di crescere spiritualmente che l'individuo ha dentro di s é. Rogers ritiene che l'uomo viva in un mondo di esperienze, il proprio campo percettivo, del quale è il fulcro e all'interno del quale ricerca una piena e soddisfacente realizzazione personale. È attraverso l'interazione con tale mondo che l'individuo pu ò sviluppare la struttura del S é, rappresentazione dinamica di percezioni e di relazioni, che permette l'acquisizione di valori ambientali in accordo o in disaccordo con la disposizione ad attualizzarsi dell'organismo, in base al proprio giudizio, non sempre concordante con quello altrui. Quanto pi ù ampia è l'incongruenza tra i valori mutuati dall'ambiente e introiettati e il proprio processo di valutazione organismico, tanto maggiori saranno la conflittualit à vissuta e l'impossibilit à di essere realmente se stessi. Occorre, quindi, che l'individuo prenda le distanze da ci ò che è falso nel concetto di S é, non rispondente cio è alle personali e autentiche esperienze organismiche, e recuperi invece il loro significato pi ù profondo, in quanto ogni esperienza non coerente con la struttura del S é pu ò essere colta come una minaccia che, di fronte al perpetuarsi di tali percezioni, diviene un elemento capace di determinare un'organizzazione caratteriale rigida. La personalit à dell'individuo è, quindi, tanto pi ù integra quanto pi ù il suo S é è dinamico e in grado, quindi, di convertire il suo sistema di valori con svalutazioni e rivalutazioni in base all'evolvere dell'esperienza.
2) Psicoterapia. Da questo orientamento teorico emergono tre diversi modi di intendere il processo terapeutico: il primo, quello della terapia non direttiva, in cui viene sottolineata la rilevanza dell'atteggiamento del terapeuta, di cui si prescrive l'astensione da qualsiasi giudizio, interferenza, direttivit à e finalizzato esclusivamente ad assecondare il naturale flusso di vita del cliente, senza porsi nel ruolo di esperto, di possessore di un sapere oggettivo che lo abiliti ad attribuire l'etichetta di sano o di malato ; il secondo, relativo alla terapia centrata sul cliente, in cui il termine paziente viene abolito e l'attenzione focalizzata sulla parit à tra le parti implicate nella relazione terapeutica, nella quale il terapeuta abbandona i requisiti di asetticit à e passivit à della terapia non direttiva, a favore di un atteggiamento empatico in cui occorre sentire l'ira, la paura, il turbamento del cliente come fossero nostri, senza per ò aggiungervi la nostra ira, la nostra paura, il nostro turbamento . In tale modalit à terapeutica, accanto all'applicazione di precise tecniche, occorre un'attitudine di reale accettazione e rispetto, una disposizione all'astensione dal giudizio e una capacit à di riconoscimento da parte dell'operatore dei propri limiti nell'applicazione di tali attitudini. L'ultima modalit à concerne la relazione terapeutica come relazione interpersonale, ove il processo terapeutico è finalizzato non al superamento di un problema che affligge il cliente, ma all'eliminazione di uno stato di incongruenza esistente fra l'immagine cosciente di s é e il significato profondo del proprio sentire, attraverso un percorso evolutivo individuato da Rogers in sette stadi, tramite cui l'individuo passa da una struttura rigida di s é a uno stato di fluidit à che consente di vivere la propria vita come un inarrestabile processo in divenire.