Psicologia dello sport

Psicologia dello sport
Settore della psicologia applicata che ha per oggetto lo studio del comportamento umano nell'ambito sportivo, in rapporto alla personalità, alla motivazione, ai livelli di ansia, all'aggressività e alle dinamiche di gruppo nelle discipline collettive. La nascita della p. dello s. si colloca tra gli anni Sessanta e Settanta, momento nel quale è ancora pervasa dalle teorie e dai metodi sperimentali della psicologia sociale; solo in seguito si focalizza sempre più su temi applicati specifici, oltre che su approcci di psicologia clinica e di consulenza. Le ricerche relative alle differenze individuali specifiche dello sport sono state compiute da Martens (1977), che attraverso l'elaborazione del test Sport Competition Anxiety Test (SCAT), ha potuto misurare l'ansia, l'aggressività, l'attivazione come tratti da competizione, vagliandone l'attendibilità attraverso una serie sistematica di studi sul campo e in laboratorio. Altre indagini sull'ansia da competizione indicano una marcata influenza delle sconfitte nell'incremento dell'ansia, che si registra inoltre in prossimità delle competizioni. La motivazione e il comportamento direttivo sono sempre stati elementi importanti nella ricerca della p. dello s., gran parte del lavoro della quale, in merito alla motivazione, si basa sull'attivazione o arousal, dimensione di intensità della condotta, e sul suo rapporto con la prestazione: molti ricercatori ritengono che la performance sia migliore a un livello di arousal moderato-ottimale e peggiori progressivamente con il suo aumento o diminuzione da quel punto. Per sviluppare il rendimento sportivo sono state approntate tecniche come il training autogeno, il biofeedback, il rilassamento progressivo, l'ipnosi e l'addestramento alle relazioni interpersonali. Le ricerche della p. dello s., con approcci cognitivi e attribuzionali, hanno molteplici estensioni nelle aree della personalità, dell'influenza sociale, della motivazione.